Non c'è presunzione di aderenza a una fedele ricostruzione degli ambienti dell'epoca, bensì la ferma volontà di "essere fedele alla mia memoria di quei tempi, della mia infanzia: perché questo film rappresenta tutto quanto ho visto, sentito e provato", annuncia il regista taiwanese Yonfan, presentando alla stampa il suo Lei Wangzi (Prince of Tears). Ritratto di Taiwan dei primi anni '50, ovvero gli anni di isteria anticomunista, il film racconta con tratti fortemente melodrammatici e tinte poetiche l'intreccio esistenziale di quattro personaggi, prevalentemente dal punto di vista di due bambine. E non a caso, considerando le dichiarazioni del regista sul fatto che "si tratta della mia versione artistica della mia vita infantile. Prince of Tears è un lavoro sull'esistenza umana contestualizzata in quegli anni delicati e sugli alti ideali che li segnarono". "Abbiamo scelto – continua Yonfan – di girare in villaggi diversi da quelli in cui è ambientata la storia, ma erano certamente più somiglianti ai piccoli centri di quell'epoca. Abbiamo poi ricostruito tutto, costumi, uniformi e colori". Prince of Tears, che ancora non ha una distribuzione in Italia, uscirà il 22 ottobre a Hong Kong (tra i Paesi coproduttori) e il 30 ottobre a Taiwan con la Warner Bros. Parigi sarà il primo territorio europeo previsto per il prossimo anno.