“Mai come quest'anno mi sento di dire che ce l'abbiamo fatta. Di quesi tempi non è facile mantenere un tenore alto rispetto agli investimenti che si fanno nella cultura” dice Francesco De Rebotto, sindaco di Narni, che con “Le vie del cinema” è praticamente cresciuto, prima come volontario del comitato d'accoglienza e poi come Assessore alla Cultura. Giunta alla maggiore età, la Rassegna di cinema restaurato di Narni (3/8 luglio), realizzata con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, non dimentica “il cinema di papà”, che per l'occasione speciale diventa un libro, edito dalla Cineteca Nazionale, una raccolta di interviste a 42 registi su 41 classici del cinema italiano. “La formula della rassegna rimane la stessa – dice il giornalista e direttore artistico Alberto Crespi - capolavori recentemente restaurati scelti dai cineasti delle nuove generazioni riletti alla luce della contemporaneità”.
L'apertura è affidata a Per un pugno di dollari di Sergio Leone, commentato da Saverio Costanzo e Giuliano Montaldo, seguiranno Il bandito di Alberto Lattuada, presentato da Pietro Marcello e Maurizio Ponzi; La ragazza in vetrina di Luciano Emmer, insieme al primogenito del regista Michele Emmer e Andrea Segre; La notte di San Lorenzo dei fratelli Taviani in compagnia di Claudio Bigagli e Roberto Perpignani. Infine La macchina ammazzacattivi di Roberto Rossellini con il commento di Enrico Magrelli e Renzo Rossellini.
Novità di quest'edizione, grazie all'inedita collaborazione con Universal Pictures, una “serata Hollywood” (7 luglio) con la proiezione de La stangata di George Roy Hill e La regina d'Africa di John Huston. Il capolavoro con Paul Newman e Robert Redford sembra quanto mai appropriato al regista e fondatore della rassegna Giuliano Montaldo: “La stangata l'abbiamo presa con i soldi che non ci sono più per il cinema. Ma grazie allo sforzo del comune e alle invenzioni di Alberto Crespi, Narni va avanti ed è diventato un appuntamento immancabile”.
Il cult movie vincitore di sette premi Oscar rientra nel progetto di restauro di tredici pellicole per celebrare le cento candeline della major ed è finalizzato all'home video o, come nel caso dei Blues Brothers, all'uscita in sala, per “restituire i film memorabili anche ai giovani - spiega Angela Telesca, Marketing Manager Universal Italia - e Narni rappresenta il contenitore perfetto”.
Della partnership con il colosso americano si dice molto soddisfatto Enrico Magrelli, conservatore della Cineteca Nazionale, che propone: “Si dovrebbero ammettere nella Fiaf gli archivi privati, perché anche loro, seppur con intenti commerciali, sono restauratori della memoria. L'archivio privato di Alberto Sordi, per esempio, è entrato in Cineteca e il prossimo anno, a 10 anni dalla scomparsa, anche a Narni sarebbe bello ritagliare uno spazio per lui”.