Cronache di poveri amanti, il film di Carlo Lizzani del 1954 che vinse ii Prix International al Festival di Cannes (nonostante il governo dell'epoca che fece di tutto per ostacolarne la vittoria) e il Nastro d'argento per la scenografia e la musica, è stato riproposto nell'ambito del 24mo Evento Speciale dedicato proprio al regista, all'interno della 46ma Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro. La storia di Mario, giovane tipografo fiorentino, che intorno al 1925, per stare più vicino alla fidanzata Bianca (Eva Vanicek), va ad abitare in via del Corno dietro Palazzo Vecchio, facendo amicizia con il padrone di casa, “Maciste” (Adolfo Consolini), e con il fruttivendolo Ugo (un Marcello Mastroianni particolarmente granitico), entrambi antifascisti. Fra drammi d'amore, intrighi e passione politica, gli eventi rovinano inesorabilmente verso la progressiva e violenta presa del potere da parte dei fascisti.
Tratto dal romanzo del 1947 di Vasco Pratolini, la trasposizione cinematografica di Lizzani esprime tutta la commossa partecipazione dell'autore per un periodo storico altamente drammatico per la storia del Paese; proprio tale trasporto devia il racconto verso una dimensione più pubblica, a differenza dell'opera letteraria maggiormente incentrata sugli aspetti privati dei vari personaggi, dei relativi intrecci passionali e delle diverse e problematiche meccaniche interpersonali. Sceneggiatura robusta dello stesso Lizzani, scritta insieme a Sergio Amidei, Giuseppe Dagnino e Massimo Mida e fotografia di Gianni Di Venanzo che ammanta Firenze di uno stupendo bianco e nero.