(Cinematografo.it/Adnkronos)"In fondo questo film vuole dire solo una cosa: non piangiamoci addosso e riconosciamo tutti le nostre diversità, che non sono solo quelle visibili all'esterno". E' questo per il regista Gianni Amelio il senso di Le chiavi di casa, il film, interpretato da Kim Rossi Stuart e dallo straordinario Andrea Rossi, quindicenne con un handicap psicomotorio evidente, insieme a Charlotte Rampling, presentato stasera ufficialmente in concorso alla Mostra di Venezia. "Non c'è compiacimento, né pietismo da lacrimuccia sul caso umano in questo film, che in questo senso è antitelevisivo" aggiunge il regista. Il film è liberamente tratto da Nati due volte, il libro di Giuseppe Pontiggia che racconta il rapporto dello scrittore con il figlio disabile. "Non si poteva fare un film tratto dal romanzo in senso stretto - dice il regista - questo film lo potevo trarre solo dalla mia pancia. E per riuscirci dovevo crearmi un mio figlio handicappato, dovevo partorirlo io. Questo miracolo è avvenuto quando ho incontrato Andrea. Quando l'ho visto sfidare, stravincendo, i cosiddetti ragazzi 'abili' a nuoto ho pensato subito che poteva essere lui il protagonista. Per assecondare gli slanci e l'ironia di questo ragazzino romano - aggiunge il regista - abbiamo dovuto più di una volta modificare la sceneggiatura". E' lui il vero "motore del film" dice Kim Rossi Stuart, stregato dall'incontro con il ragazzo. "Erano anni che volevo girare con Amelio. Ma quando mi ha parlato del film e di Andrea ero naturalmente preoccupato. Invece mi sono trovato di fronte a una vera forza della natura, a uno scoppio di vitalità, di gioia di vivere e di sapienza - continua l'attore -. La sua sensibilità lo rende capace di cogliere delle sfumature dell'animo  umano, come un vecchio saggio. Spero non sembri retorico, ma un figlio come lui è un dono della natura". Nel film Gianni (il personaggio interpretato da Rossi Stuart) si riconcilia con il figlio rifiutato alla nascita molti anni prima, facendo i conti con tutte le paure e il dolore che questo

comporta. "Ho imparato molto anche dai genitori veri di Andrea completamente innamorati del figlio: e io credo - sottolinea - che il fatto che Andrea sia la persona straordinaria che e' sia dovuto principalmente a

loro e al loro amore". Un film sull'infanzia segnerà il debutto dietro la macchina da presa dell'attore, Anche libero va bene, le cui riprese inizieranno a marzo e che avrà per protagonisti Sergio Rubini e Barbora Bobulova. Prima di allora sarà impegnato sul set di Romanzo Criminale, il film di Michele Placido tratto dall'omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo, il cui primo ciak è fissato per lunedì prossimo.