Dal 1999 ad oggi ha preso parte a più di una trentina tra film, corti e serie tv, ma per il pubblico italiano, probabilmente, Rhys Ifans è rimasto lo Spike di Notting Hill, eccentrico coinquilino del protagonista Hugh Grant.
Oggi, grazie a Roland Emmerich, è pronto al definitivo salto, impersonando il “vero” autore dell'intero corpus delle opere attribuito per secoli a William Shakespeare: è Anonymous, che la Warner porta nelle sale il 18 novembre, sogno realizzato di Emmerich, che dopo i successi dei vari Independence Day e 2012, porta sullo schermo lo script di John Orloff a distanza di 10 anni dalla prima lettura.
“Sul poster del film sono di spalle, è vero”, dice il “conte di Oxford” Rhys Ifans, “quello che conta è che io sappia di chi sia la faccia che non si vede, e che lo sappia anche la mia mamma”, confida senza falsa modestia. Consapevole di aver indossato i costumi di colui il quale, soprattutto dalla scuola di pensiero dei cosiddetti oxfordiani, viene considerato l'autore di pièce immortali quali Riccardo III e Amleto: “Le prove a favore dello Shakespeare reale sono davvero poche, soprattutto perché non ha mai viaggiato e non aveva nessun tipo di conoscenza diretta della vita di corte, molto spesso messa alla berlina dalle varie opere attribuitegli”, dice l'attore. Che spiega: “L'importante però non è tanto darsi una risposta sull'identità dello scrittore, quanto invece continuare a porsi la domanda sul perché le sue opere ancora oggi continuano ad essere rappresentate: la grande arte deve porre domande, non fornire risposte”.
Incentrato sulla questione che per secoli ha affascinato studiosi e intellettuali (chi era, in realtà, l'autore di quelle commedie e tragedie, di quegli imponenti drammi storici che scossero l'Inghilterra elisabettiana per poi trovare la fama eterna?), Anonymous riflette anche sull'impossibilità da parte di un artista di poter rivendicare la propria arte: “Credo sia l'aspetto più affascinante del personaggio che interpreto - ammette Ifans -, un uomo capace di creare un mondo popolato di storie e personaggi coinvolgenti senza poterlo dire. È raro incontrare un così alto livello di anonimato, l'unico che mi viene in mente è quello oggigiorno raggiunto da Banksy, street artist costretto in un certo senso a salvaguardarlo perché autore di opere considerate illegali”.
Altri tempi, altre opere, Anonymous ha permesso allo stesso Ifans di misurarsi ancora con i capolavori shakespeariani: “E' un rapporto che va avanti dai tempi della scuola, dove venivano insegnati male e in modo noioso perché ce li facevano leggere, mentre Shakespeare deve essere messo in scena”, racconta l'attore, che ha portato sul palcoscenico il Macbeth, Sogno di una notte di mezza estate e Come vi piace, sognando di “poter invecchiare bene e interpretare un giorno il Re Lear”.
Prima di indossare le vesti del sovrano della Britannia, però, Ifans dovrà convincere i fan dell'Uomo Ragno, chiamato al ruolo del Lizard, villain nel reboot sulla saga firmato da Marc Webb, The Amazing Spider-Man: “Per lo spettatore il cattivo è semplicemente cattivo. Ma ogni villain, in realtà, pensa di essere buono. E, soprattutto, ha sempre i costumi migliori”, dice ridendo. “Credo alla dualità bene/male e, nel caso di Lizard, posso solamente dire che è un personaggio non proprio cattivo, ma che prende una decisione sbagliata”.
Un po' come accade ogni giorno nelle alte sfere del mondo contemporaneo: “In Inghilterra e altrove la corruzione del potere è la stessa del XVI secolo. Certo, il mondo occidentale di oggi è più alfabetizzato di allora ma i lavori di Shakespeare sono ancora attuali, mai datati, proprio perché non semplicemente opere, ma archetipi”, spiega Ifans, che conclude: “Se fosse ancora qui Shakespeare? Sarebbe il blogger più potente della rete”.