Ci sono cose destinate a ripetersi con regolarità: il ciclo delle maree, i mondiali di calcio, le lacrime di san Gennaro e il massiccio travaso di romanticismo al cinema nella stagione invernale. Quest'ultimo obbedisce agli eterni ritorni del cuore e alle contingenti necessità del mercato. Provato: il cinema sentimentale non conosce crisi anche quando in crisi sono i sentimenti e sarebbe meglio magari distrarsi con un horror truculento o un Pierino d'annata. Innamorati cronici e inconsolabili "ex"  invece non trovano di meglio da fare che buttarsi fazzoletti alla mano nell'ennesima manfrina romantica, tra passioni di fuoco, principi azzurri e destini inimmaginabili perché, parafrasando  Voltaire, è la natura a fornire il canovaccio amoroso ma è l'immaginazione a sublimarlo. Il 2008 è stato un anno d'oro per le commedie sentimentali: da i "casi" eclatanti alla Mamma mia! (602 milioni di dollari al box office internazionale)ai più classici polpettoni rosa come Notte brava a Las Vegas (220 milioni), il livello di saccarosio in sala si è impennato insieme alle quotazioni del genere. E pazienza se illustri professori si premurano di dire che le storie d'amore fanno male alle relazioni di coppia: il romance va che è una meraviglia, e l'ultimo scorcio d'anno prepara un nuovo ricchissimo sturm und drang cinematografico. L'attesa principale è ovviamente per New Moon (20 novembre), secondo capitolo della saga Twilight (20 novembre) campione d'incassi annunciato e romance sui generis, anzi "tra i generi": teen movie, commedia rosa e horror.  Nulla di strano. Occultismo, esotismo e fuga dalla ragione sono i vessilli del romanticismo ortodosso e il pozzo di san patrizio per un pubblico di inquieti adolescenti. Questo secondo atto propone addirittura un menage a trois tra la mortale Bella (Kristen Stewart), il "sanguisuga" Edward (Robert Pattinson) e l'enigmatico Jacob Black (Taylor Lautner) che, ironia della sorte, è un licantropo, ovvero la nemesi del vampiro. In tema di amori ai confini della realtà da segnalare anche The Time Traveler's Wife (20 novembre) con Eric Bana nei panni di un bibliotecario affetto da uno strano disturbo: senza volerlo si ritrova a viaggiare nel tempo, incontro alle mete del suo subconscio e all'ira funesta della bella moglie, Rachel McAdams (l'americana che faceva perdere la testa al protagonista di My name is Tanino). Il film mescola abilmente fantasy e commedia, trasformando la macchina del tempo nella metafora di quanto importante sia la memoria nella custodia di un'amore. Toni decisamente più seri per le star della romantic comedy, Cameron Diaz e Jennifer Aniston, che provano a scompigliare le rispettive carriere infilandosi nei drammoni sentimentali La custode di mia sorella (4 settembre) e Love Happens (uscirà in America il 18 settembre). Il primo, diretto da Nick Cassavetes, racconta la tragedia dei Fitzgerald, una famiglia macerata da egoismi e sospetti.  La sua tenuta messa a dura prova quando la giovane Anna (Abigail Breslin), intenterà una causa contro i genitori, Sarah e Brian (Cameron Diaz e Jason Patrick), rei  di averla messa al mondo al solo scopo di fornire alla maggiore Kate (Sofia Vassilieva), leucemica, un donatore di midollo osseo. Alec Baldwin è l'avvocato che spera di ottenere per la piccola cliente l'emancipazione medica. In Love Happens invece la bella Jennifer Aniston dovrà aiutare Burke Ryan (Aaron Eckhart), una specie di guru che insegna ad affrontare il dolore, a superare egli stesso il lutto per la perdita della moglie. Non ci resta che piangere? Non proprio. Per i duri e puri del disimpegno l'America regala le risate di Ricatto d'amore (4 settembre) che annuncia il primo nudo integrale di Sandra Bullock, e la tenerezza di Julie & Julia (della specialista Nora Ephron, nelle sale italiane dal 30 ottobre), con la ritrovata coppia Meryl Streep e Amy Adams (insieme ne Il dubbio). La sorpresa invece potrebbe arrivare da un indie che grande successo ha riscosso al Sundance e a Locarno, 500 giorni insieme (20 novembre), definito dalla critica americana l'Harry ti presento Sally dei giorni nostri. Ovvero cattivo e materialista. Prodotto da Mark Waters, racconta dell'infruttuosa ossessione di un uomo (Joseph Gordon-Levitt) nei confronti di  una donna fresca di divorzio (Zooey Deschanel): lui la ama, lei no. Di più, lui è il più patetico dei sognatori, lei la più acida delle ciniche. Il tutto raccontato in una forma che non mancherà di appassionare spettatori dell'una e dell'altra fazione, tra sequenze oniriche, cocenti umiliazioni, ridicoli balletti e momenti stralunati. In un manifesto terribile eppure commovente sulle avventure dell'amore romantico. Il "bellissimo fiore", come lo chiamava Stendhal. Che bisogna avere il coraggio di cogliere sull'orlo di un precipizio.