“Penna e macchina da presa sono mezzi radicalmente diversi, la nostra speranza è che i lettori ritornino alla storia dove l'avevano lasciata e l'assimilino senza fare paragoni”. Parola del regista Saverio Costanzo, che porta fuori concorso alla 75 Mostra di Venezia i primi due episodi della serie L’amica geniale, tratta dal primo romanzo della tetralogia bestseller di Elena Ferrante edita in Italia da Edizioni E/O.

Una serie HBO-RAI Fiction e TIMVISION, prodotta da Lorenzo Mieli e Mario Gianani per Wildside e da Domenico Procacci per Fandango, in collaborazione con Rai Fiction, TIMVISION ed HBO Entertainment, in co-produzione con Umedia, tutti gli episodi sono diretti da Costanzo, che firma soggetto e sceneggiature con Ferrante, Francesco Piccolo e Laura Paolucci. Arriveranno su RaiUno e in contemporanea - stesso giorno e stessa fascia oraria - su TimVision in autunno, con un passaggio-evento in sala, con Nexo Digital, dei primi due l’1, 2 e 3 ottobre.

Nel libro e ora nella serie, Elena Greco, una donna anziana che vive in una casa piena di libri, accende il computer e inizia a scrivere la storia sua e di Lila, dopo che l’amica sembra essere scomparsa senza lasciar traccia. E’ la storia di un’amicizia nata sui banchi di scuola negli anni 50, in una Napoli pericolosa e affascinante. Ripercorrendo oltre sessant’anni di vita, Elena prova a svelare il mistero di Lila, la sua amica geniale.

“Una bellissima storia italiana, ho espresso a Procacci e Rai Fiction invidia e desiderio di unirmi al gruppo e provare a farne un progetto internazionale. E’ artigianale come le scarpe Cerullo, ma arriva a HBO, che non aveva mai trasmesso un prodotto non in inglese, e TimVision ha chiuso il pacchetto”, dice Mieli, mentre Procacci parla di “normalità nell’associarsi da parte delle case di produzione in altri paesi, non da noi: abbiamo scommesso sui primi due libri, prima che arrivasse la Ferrante Fever”. Per Eleonora Andreatta di Rai Fiction L’amica geniale è un “tassello fondamentale di internazionalizzazione del prodotto e ricerca della qualità, la grande scommessa di portare in tutto il mondo l’eccellenza italiana, da Saverio agli attori. E’ una storia che tiene insieme pubblici diversi, esigenze sofisticate e romanzo popolare largo, incarnando temi quali il femminile, l’emancipazione e l’importanza dell’educazione: in quella piccola di due bambine che diventano donne c’è la storia grande del paese”.

“Non ci sono state seconde possibilità, non siamo arrivati alle scelte finali, loro hanno incarnato subito quel che cercavamo”, rivela Costanzo, e a interpretare le protagoniste Elena e Lila bambine - adolescenti saranno, rispettivamente, Margherita Mazzucco e Gaia Girace - sono le bravissime Elisa Del Genio e Ludovica Nasti: “Non ci siamo preparate, siamo andate sul set con la nostra persona, il nostro essere noi, poi Saverio ci ha dato una mano a sostenerci. Il primo grazie va a lui”, dice Nastri, mentre Del Genio ringrazia “Antonio, il nostro coach, che mi ha insegnato il napoletano che non sapevo”.

“Abbiamo lavorato andando tutti i giorni a casa sua, se volete vi do indirizzo”, scherza Piccolo: “Non abbiamo capito chi è, ma Elena Ferrante è stata molto vicina a progetto, fin dall’inizio l’abbiamo sentita come sorvegliante dei libri e della trasposizione. Ha riposto assoluta fiducia in Saverio, e noi abbiamo avuto una grande autrice in partenza e un grande autore in arrivo”, di cui Paolucci loda “le sceneggiature molto precise”.

“Il mio coinvolgimento – ribatte Costanzo – è merito di Elena Ferrante, è lei ad aver suggerito il mio nome ai produttor: io non ho esitato un secondo. La bussola per un regista è capire se il cuore del racconto somiglia a quel che può fare, ebbene, fra di noi c'era la condivisione di una idea di rappresentazione e l’ostinazione alla ricerca di una verità drammaturgica anche pericolosa. Si tratta di un progetto molto grande, ma non mi ha mai spaventato: avevo un nucleo molto piccolo da salvaguardare, non è stata una responsabilità ma un privilegio”.

Secondo Costanzo L’amica geniale “non è solo amicizia epica, dal locale all’universale, e una storia educazione, il romanzo ha una coerenza interna che gli permette di avvicinarsi a tutto, all’universo mondo. Il successo viene da sentimenti, ma lavorando sulla messa in scena ho poi compreso come il deus ex machina sia la maestra elementare: una maestra ti cambia la vita. Da questo punto di vista, è un’opera profondamente politica: guardandola oggi ti accorgi di quel che non c'è più. La maestra, magnificamente interpretata da Dora Romano, cambia la vita a due bambine, ed ecco il valore dell’educazione nella formazione dell’anima di una persona. Insomma, è un’opera contemporanea e politica, nel senso più sentimentale del termine”.

“Non fatemela pagare, la citazione di Anna Magnani che stramazza a terra in Roma città aperta”, chiede alla stampa, e poi Saverio Costanzo chiude: “Riempiamo le pagine del romanzo come uno spettatore al cinema che riflette la propria luce sullo schermo e completa l’opera”.