Si apre il sipario sulla quinta edizione del Lamezia Film Fest. Nuovamente sotto la direzione artistica di Gianlorenzo Franzì, la manifestazione calabrese rafforza sempre di più il suo ruolo culturale sul territorio con un programma ricco di appuntamenti intriganti, tra incontri, proiezioni e riconoscimenti.

La kermesse, che durerà fino a sabato 17 novembre, dedica quest’anno il suo focus retrospettivo (sezione Monoscopio) ai fratelli Vanzina. Alla presenza di Enrico, che aprirà la manifestazione, verranno proiettati Sapore di mare, Sotto il vestito niente, Il pranzo della domenica e Mai Stati Uniti, quattro titoli che fotografano perfettamente le diverse anime della filmografia dei figli di Steno. A chiudere il festival, sarà invece Maccio Capatonda, che riceverà il riconoscimento che è la grande novità di questa edizione, il Premio Paolo Villaggio.

«Era doveroso ricordare Paolo Villaggio» – ha dichiarato Franzì – «il suo mondo, la sua caratura d’interprete, la sua poetica e tutto quello che ha significato e significa tutt’oggi per il cinema e non solo. Abbiamo deciso di assegnare il premio a Capatonda perché un attore, regista e perfomer straordinario e vicinissimo al mood dell’arte di Villaggio, con quella sua bellissima ‘poetica del brutto’». Della famiglia del grande attore genovese, saranno presenti i figli Piero ed Elisabetta. Inoltre, in onore del creatore ed interprete di Fantozzi, sarà allestita anche una mostra fotografica con immagini che lo ritraggono in famiglia e sul set, oltre a scatti esclusivi della Collezione Carlo Bozzano con cui la Fondazione Fabrizio De André Onlus ha voluto omaggiare il grande artista.

Oltre a questo, con la sua quinta edizione, il Lamezia Film Fest punta anche sul sociale, confermando la sua attenzione verso tutte le forme dell’audiovisivo capaci di incidere sull’assetto culturale e storico. Saranno proiettati, infatti, anche due film denuncia come Sulla mia pelle di Alessio Cremonini (2018), sugli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi, e il documentario Un paese di Calabria di Shu Aiello e Catherine Catela (2016) sul caso Riace.

Numerosi gli ospiti che si susseguiranno in questi quattro giorni dedicati al cinema internazionale. Tra questi, gli attori Alessandro Cosentini (che quest’anno ha partecipato al film Rocco Chinnici dedicato al celebre magistrato del pool antimafia assassinato da Cosa Nostra) e Alessandro D’Ambrosi (il Romolo della serie tv già diventata cult Romolo + Giuly: La guerra mondiale italiana), e le attrici Santa De Santis (anche sceneggiatrice e regista), Laura Adriani (che abbiamo recentemente apprezzato nel film di Silvio Soldini Il colore nascosto delle cose) e Alice Pagani (la Stella di Loro di Paolo Sorrentino).

Il festival indirizzerà la sua attenzione anche sul fenomeno delle web series, con ospite il popolarissimo gruppo Casa Surace, ed infine si concentrerà sul grande cinema d’autore, italiano e internazionale. Ospiti d’eccezione di quest’anno sono infatti Daniele Ciprì, Ascanio Celestini e Peter Greenaway, «più di una leggenda, un maestro assoluto, rappresentante di una generazione di autori ‘contro’ che fonde con ispirazione pittura e cinema, e che usa l’arte come mezzo di resistenza, proprio come il nostro festival», ha affermato il direttore artistico Franzì.