"Se mi dite che i miei film ricordano nella scrittura i film americani degli anni '70, mi fate il più gradito dei complimenti!”, dice Alexander Payne, premio Oscar nel 2005 per la sceneggiatura di Sideways - In viaggio con Jack e presente nella sezione Festa Mobile del 29TFF con The Descendants. “Io mi sono formato in quegli anni”, spiega il regista USA, “andando al cinema 3 volte a settimana con i miei amici. Quello è stato il periodo migliore per il cinema statunitense e anche per quello europeo in generale. I film più belli di sempre sono stati realizzati prima del 1980… salvo alcune rare eccezioni!”The Descendants racconta la storia di Matt King (George Clooney), un uomo diviso tra i problemi derivanti dal possesso dell'ultima fetta di terra vergine hawaiana e quelli legati al coma in cui versa la moglie (che aprirà scenari per lui imprevedibili fino al quel momento).“Una trama insolita - dice Payne - che mi ha conquistato appena letto il romanzo di Hemmings. Ho subito pensato a Clooney per questo ruolo; ci eravamo già incontrati anni fa per Sideways, ma non era adatto a quel ruolo. La parte di Matt invece gli ha permesso di mostrare che attore intelligente e fantastico sia, lavorando di sottrazione e mettendosi al servizio del film.”Un aspetto che Payne ama dei grandi attori: “Lavorare con George Clooney o con Jack Nicholson all'inizio ti può intimorire: temi ci sia il rischio che ti possano schiacciare con il loro peso (soprattutto se hanno avuto esperienze di regia). Ma la verità è che le star comprendono meglio di tutti che il loro successo dipenderà dalla buona riuscita del film. Per questo si mettono al servizio del regista. E dirigerli è come guidare delle Maserati: devi essere preciso nelle indicazioni, altrimenti perdi il controllo! Da loro ho imparato tantissimo.”The Descendants arriva nelle sale a sette anni dall'ultimo film, ma non si pensi che Payne sia un regista lento nell'ideare e realizzare nuove pellicole.“Ho già due progetti pronti per essere girati: un film in Nebraska che tratta del viaggio di un padre e del proprio figlioletto e uno in Oklaoma, California, tratto da una graphic novel. Non mi riposerò di certo!”.Pare che la storia a fumetti a cui il regista ha solo accennato possa essere Wilson di Daniel Clowes, autore celebre tra gli amanti dei baloon, che ha già visto i propri personaggi prendere vita sullo schermo nel 2001 con Ghost World e nel 2006 con Art School Confidential, entrambi per mano di Terry Zwigoff.