La Walt Disney Co. cala la scure sul personale e si preparara a licenziare un numero imprecisato di dipendenti entro due settimane.
E' quanto prevede il piano di riduzione dei costi elaborato dal CEO della società Bob Iger e denunciato dall'agenzia Reuters. I licenziamenti interesseranno le principlai aree business della major, dal marketing all'homevideo, dagli studios all'animazione (anche se quest'ultimo reparto verrà toccato in misura ridotta).
La notizia segue di pochissimi giorni quella relativa alla chiusura della LucasArts, la storica casa di videogiochi che la Disney aveva acquisito a dicembre e che ha portato mercoledì scorso al licenziamento di 150 dipendenti.
Il nuovo piano d'abbattimento costi arriverebbe peraltro in un momento positivo per l'azienda. Solo un paio di mesi fa Iger aveva brindato alla straordinaria performance della Disney nel 2012, lasciando intendere che il trend stesse proseguendo anche nel 2013: "Dopo aver registrato un altro anno di crescita nel 2012 - aveva detto il CEO della compagnia - abbiamo inziato bene anche nel 2013". E aveva concluso: "Il nostro continuo successo è frutto di una strategia a lungo termine, della forza dei nostri marchi e delle nostre imprese, e dell'alta qualità di intrattenimento per famiglie".
Ma veniamo ai dati: i due macro-segmenti che saranno maggiormente colpiti dalla scure dei licenziamenti sono quello relativo ai prodotti di consumo e gli studios: ebbene il primo ha visto crescere gli utili nell'ultimo trimestre dell'11 per cento, mentre il secondo, penalizzato dal pessimo andamento dell'homevideo, ha avuto un calo del 43 per cento. Per quanto riguarda il titolo invece, nel 2012 le azioni Disney sono cresciute del 76 per cento e il mese scorso, in occasione della riunione dei vertici della compagnia, Igor si era vantato della crescita record del titolo in borsa registrato solo il giorno prima. Raggiante aveva dichiarato: "Il tempismo è tutto".