150 titoli in cartellone, opere da oltre 20 paesi e un programma itinerante che lo porterà anche a Roma, Milano e tante altre città. E' il XIX Festival del Cinema Latino Americano in programma a Trieste dal 23 al 31 ottobre. Una manifestazione lontana dallo star-system e dedicata a film perlopiù sconosciuti al grande pubblico, con il dichiarato scopo di gettare un ponte fra realtà molto distanti. "Il cinema latinoamericano sta vivendo un momento d'oro - dice il direttore del festival Rodrigo Diaz -, il pubblico sta tornando nelle sale, l'ondata dei nuovi registi è inarrestabile. Ma di tutto questo in Italia arriva troppo poco". "Basta quindi con gli sterili accordi bilaterali - prosegue -. Quello che ci proponiamo è di offrire un'occasione di incontro a tutto tondo, per sensibilizzare le istituzioni italiane e gettare le basi per un programma di cooperazione multilaterale". Ai 17 film in concorso, selezionati privilegiando produzioni indipendenti e paesi che non abbiano una propria industria  cinematografica, il compito di "fornire uno spaccato delle preoccupazioni e degli umori che attraversano oggi l'America Latina". Ospite eccellente lo scrittore Luis Sepulveda che consegnerà il premio Salvador Allende al documentarista cileno Patricio Guzman.
Fulcro della manifestazione sarà l'omaggio al poliedrico cineasta argentino Leonardo Favio, di cui verrà riproposta l'opera omnia a partire dal più noto Cronica de un nino solo. "Sfatare gli stereotipi invalsi nel mondo occidentale" è invece lo scopo di un omaggio al cinema cubano degli anni '80, che passerà per registi come Fernando Perez, Daniel Diaz Torres e Tomas Gutierrez Alea. Per la seconda volta al festival, una sezione dedicata alle testimonianze ebree nei film latinoamericani affiancherà poi quella riservata alle nuove tecnologie: "Uno strumento democratico e alla portata di tutti - spiega Diaz -, che consente anche ai cineasti con risorse più limitate di esprimersi e raccontare il proprio paese". Istituito quest'anno, il premio "Italia in America Latina" sarà infine consegnato al regista Paolo Agazzi, per aver promosso e valorizzato la cultura italiana, con il suo impegno artistico in Bolivia. Nei mesi di novembre e dicembre, una selezione dei film in cartellone sarà riproposta a Bolzano, Milano, Roma, Verona, Cremona e Brescia.