Distribuzione schiacciasassi, mercato per pochi grandi, pubblicità inaccessibili e omologazione dell'offerta. A poco più di un mese dalla morte della Pablo, distributori e produttori indipendenti lanciano l'allarme e rincarano le denunce di Gianluca Arcopinto. "Non chiediamo assistenzialismo ma regole uguali per tutti - ha chiarito il patron della Fandango Domenico Procacci -. I costi delle pubblicità sono ormai inaccessibili. Quando un film, come spesso accade, esce soltanto in una sala per ogni città capozona, non si riesce a ripagarla neanche se il cinema è sempre esaurito". A esemplificare le parole di Procacci, l'iniziativa 5 pezzi facili della Teodora Film: una maratona di cinque titoli invisibili perché schiacciati dalle leggi di mercato, che nella giornata di oggi vengono riproposti al cinema Metropolitan di Roma. La carrellata si è aperta in mattinata col collettivo Yes Men, documentario di denuncia su realtà e misfatti dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, con la partecipazione di Michael Moore. All'incontro, oltre al distributore della Teodora Vieri Razzini, la produttrice Tilde Corsi ha parlato di "casualià del sistema cinema": "A differenza di paesi come la Francia, da noi manca una organica politica di promozione culturale. Non vogliamo piangerci addosso, ma speriamo che l'Ulivo metta in pratica le sue promesse e adotti un atteggiamento diverso rispetto a quello del precedente governo". A denunciare l'attuale condizione del mercato distributivo è poi Andrea Occhipinti della Lucky Red: "Contrariamente a ogni logica, l'avvento dei multiplex ha ulteriormente omologato l'offerta. Il mercato cresce soltanto per le major: tanti cinema programmano più copie dello stesso film, ignorando prodotti minori e di qualità. Il risultato, in ultima istanza, è un crescente impoverimento, che costringe noi distributori a rinunciare a titoli pur belli, perché poi non li vuole nessuno". A fornire una misura dei costi pubblicitari, è infine dati alla mano Vieri Razzini: "Un piccolo flano sulle pagine della Repubblica di Roma costa 600 euro. Per un unico passaggio durante il programma delle Iene ce ne vogliono 11mila e ben 20mila per uno spot di venti secondi in onda per una settimana su Radio Due". Gli altri titoli della rassegna, che saranno oggi in programmazione al Metropolitan di Roma fino alla seconda serata sono: Il tempo che resta di François Ozon, Tzameti 13 di Gela Babluani, Soap di Pernille Fischer Christensen e Tough Enough di Detlev Buck.