In una triade ideale dei re dell'animazione Christopher Meledandri starebbe in mezzo a John Lasseter (Pixar) e Jeffrey Katzenberg (Dreamworks). Nei 13 anni da capoccia ai Blue Sky Studios - ancillari alla Fox per la produzione in CG - il producer americano di origini italiane (nel suo dna c'è la Sicilia!) ha dato vita tra gli altri alle varie Ere glaciali, Ortone e il mondo dei Chi e Alvin Superstar. Poi, nel 2007, la svolta: "Avevo bisogno di ripartire da zero - dice Meledandri - e ne ho avuto l'opportunità grazie a Universal. L'idea era quella di fondare una compagnia che mettesse a frutto le conoscenze apprese alla Fox". E' nata così la Illumination Entertainment che, in partnership con la Universal, ha in cantiere una serie di progetti che potrebbero rompere il duopolio Pixar-Dreamworks e garantirsi una propria fetta di mercato.Le premesse ci sono tutte. Al primo tentativo Meledandri e soci hanno sbancato i botteghini americani, realizzando con Cattivissimo me un vero e proprio exploit: costato 69 milioni di dollari, negli States ne ha incassati quasi 250. Il 15 ottobre debutterà in Italia e in gran parte d'Europa, banco di prova importante per capire le potenzialità dei nuovi studios. Il film è il frutto dell'esperienza maturata da Meledandri nel campo dell'animazione e della scoperta di una nuova generazione di talenti europei: "13 anni fa esisteva solo un modo di fare animazione in CG, - dichiara il produttore - potevi lavorare con un unico team creativo, perché di talenti in giro non ce n'erano. Oggi invece abbondano. Fanno parte della generazione che ha visto Toy Story quando aveva dieci anni. L'immaginario digitale costituisce una parte fondamentale della loro esperienza culturale". Da uno di questi è venuto lo spunto per Cattivissimo Me: "Ero arrivato alla Universal da circa un mese quando un animatore spagnolo che aveva lavorato per anni alla Disney, Sergio Pablos, venne a trovarmi. Con sè aveva 15 disegni e una bozza di storia su un cattivo e tre bambine. Il cattivo si chiamava Gru, per il mondo era solo un criminale, per le tre piccole un padre. L''idea mi piaceva, non avevo mai fatto un film d'animazione con un villain protagonista. Così decisi di avallare il progetto. Questo succedeva tre anni fa". Cattivissimo me è stato realizzato in tempi record: "L'evoluzione della tecnologia oggi ce lo permette. Ovviamente ci sono dei limiti. Si tratta pur sempre di processi creativi, non si possono programmare con esattezza. E' vero, certe operazioni al computer vengono eseguite molto più rapidamente che in passato, ma lo storyboarding si fa ancora alla vecchia maniera. Quel che rende veloce la realizzazione di un film non si trova nel film, ma prima: se in pre-produzione si è lavorato bene, poi tutto diventa facile".Il risultato lo ha soddisfatto: "Per me Cattivissimo me si stacca da un fastidioso andazzo - sottolinea il produttore -, l'avversione nei confronti dell'originalità. In altri termini lo sfruttamento del già noto, la moda dei sequel e dei remake. Qui abbiamo una storia originalissima, con un cattivo come protagonista. Che non vuol dire che gli spettatori non debbano affezionarsi al personaggio, solo non c'è bisogno che lo facciano nei primi due minuti del film". E Cattivissimo me si piegherà alla moda dei sequel? "Solo se sarà il pubblico a richiederlo", è la sibillina risposta di Meledandri, che nel frattempo anticipa già quale sarà il prossimo colpo di Illumination Entertainment: "L'animazione in stop motion di The Addams Family. In una versione più vicina al cartone animato piuttosto che alla serie televisiva". Un progetto così dark, nostalgico e artigianale non che può avere un cantore: "Quasi sicuramente lo dirigerà Tim Burton".