Dice di adorare le commedie romantiche, ma in tempi di magra come quelli che sta attraversando Hollywood, in cui scarseggiano buone sceneggiature e ruoli interessanti per le donne, anche Kate Hudson ha ceduto al fascino del genere horror e ha scelto di seguire l'esempio delle colleghe (e amiche) Nicole Kidman e Naomi Watts. E' lei la protagonista di Skeleton Key, film condito di magia nera, fantasmi e fenomeni soprannaturali, che uscirà nelle sale italiane il 9 settembre in 250 copie distribuito dalla Uip. Diretto da Iain Softley e sceneggiato dallo stesso autore di The Ring, Ehren Kruger, il film è interpretato anche da Gena Rowlands (nel ruolo della cattiva) e John Hurt. "Più dei film dell'orrore mi piacciono i thriller - dice l'attrice a Roma - perché credo nel soprannaturale e perché parlano di paure reali, quelle con le quali dobbiamo fare i conti quotidianamente e che per noi donne possono essere il timore di invecchiare e di rimanere sole. Personalmente non sono superstiziosa, adoro il numero 13 (che negli Usa vale come il 17 in Italia, n.d.r.) e i gatti neri, ma sono convinta che siamo circondati da campi di energia positiva e negativa e che intorno a noi si muovano degli spiriti".  Skeleton Key racconta la storia di una giovane donna che viene assunta da un'anziana signora per accudire il marito colpito da un ictus. Caroline (questo il suo nome) sogna di fare l'infermiera e accetta l'incarico nonostante questo la conduca fino in mezzo alle paludi e ai bayou della Louisiana del Sud. E' qui che si trova la vecchia villa di Violet e Ben Devereaux (Gena Rowlands e John Hurt), i suoi nuovi datori di lavoro, una vecchia costruzione che sembra nascondere molti misteri. Quando la ragazza scopre, nascosta dietro uno scaffale, una stanza segreta nella quale sono ancora conservati resti di sangue, capelli e altri accessori necessari a officiale un rito di magia nera, realizza che dietro la malattia di Ben c'è qualcosa strano e comincia a sospettare della moglie. "Non credo ci sia un nesso sociale tra la rinnovata passione per il genere horror e le paure legate all'attuale situazione internazionale - spiega l'attrice - in fondo negli ultimi tempi abbiamo assistito anche a un ritorno dei film epici e delle commedie romantiche. Credo che il cinema possa costituire un momento di evasione, ma non credo che la gente per questo si disinteressi di ciò che accade". Kate Hudson ha poi parlato del suo rapporto sul set con Gena Rowlands: "In genere non mi rifaccio a nessun mito per la mia recitazione - dice - ma ci sono delle performance che mi colpiscono e in parte mi ispirano, tra queste ci sono i ruoli che Gena Rowlands ha ricoperto nei film di Cassavetes". Quando ad Hurt: "Vedendolo recitare soltanto con lo sguardo ho capito quanto è vero l'insegnamento di mio padre Kurt Russell che non si possono dire le bugie perché si leggono negli occhi". L'ultima volta che è stata in Italia è stato alla Mostra del Cinema di Venezia per presentare Le divorce di James Ivory. "A quell'epoca ero incinta - racconta -. La maternità è stata una grande scoperta, ho imparato ha essere più presente, sia con mio figlio, sia nel sul lavoro". Con il prossimo film tornerà alla commedia: s'intitolerà You, Me and Dupree  e sarà interpretata anche da Owen Wilson.