"Esiste una sottile linea tra tragedia e felicità: come già insegnavano Shakespeare e Sofocle, in un minuto può cambiare tutto". Lo sceneggiatore Guillermo Arriaga presenta così il suo esordio dietro la macchina da presa, The Burning Plain, in concorso alla 65 Mostra di Venezia e in uscita il 14 novembre nelle nostre sale distribuito da Medusa. Interpretato, tra gli altri, da Charlize Theron, Kim Basinger (rimasta negli Stati Uniti), e i giovani Jennifer Lawrence, J.D. Pardo e Jose Maria Yapzik, l'opera prima del messicano Arriaga, reduce dalla fine del premiato sodalizio con il connazionale Inarritu, esplora con l'abituale struttura a incastro - azione, tempo e luogo - i molteplici effetti di una tragedia familiare, con protagonista Marina/Sylvia, interpretata adolescente  in Messico dalla Lawrence e poi emigrata a Portland e di ritorno in patria con il volto della Theron. "Da sempre sono attratto - dice Arriaga -  dagli estremi e dalle contraddizioni che fanno parte della vita quotidiana di tutti noi", mentre per la Theron "è difficile esprimere a parole la magia del nostro lavoro: devi essere fedele alla condizione umana, ed è un viaggio complesso e ardito".  "Sono stato molto felice di lavorare con Charlize - ribatte il regista - ha grande talento, gusto e intelligenza: grazie a lei, che l'ha co-prodotto, esiste questo film, e sempre grazie a lei il ruolo di Sylvia ha acquisito sullo schermo la profondità che esigeva". Una profondità che si estende all'intero film, grazie agli attori, "essenza del cinema" dice Arriaga, che focalizza ulteriormente il senso di The Burning Plain: "La società contemporanea reprime la morte e anche il corpo umano. Per questo, il film si apre con il corpo nudo di Charlize Theron: il corpo ha un potere sovversivo, è molto eloquente, quando sei nudo sei autenticamente te stesso. Questa prima scena racchiude il significato del film, ovvero la sua onestà e le sue contraddizioni: Sylvia ha un modo blasè di mostrarsi nuda, come se per lei non fosse assolutamente un problema, invece intuiamo come la sua vita sia piena di difficoltà". Conferma l'attrice sudafricana: "Non esiste giusto e sbagliato, ma solo sensazioni giuste e sensazioni sbagliate: mi affascina la zona grigia che sta tra il bianco e il nero. Questo è il cinema, e la vita". Da ultimo, elogio all'Italia: "Sono cresciuto con il cinema di Antonioni, De Sica, Fellini e... Lando Buzzanca, tutti film che vedevo per pochi centesimi durante la mia adolescenza" e aggiunge la Theron: "Io e Arriaga ci siamo incontrati per la prima volta a un ristorante italiano!".