Un ambiente raccolto all'interno di Villa Medici, sede-madre del Romaeuropa Festival: qui Emma Dante, una delle personalità eminenti del teatro contemporaneo, presenta la sua ultima novità, Vita mia. E' la Sicilia ancora una volta il campo di osservazione creativa: la Sicilia nel suo rapporto con la morte, all'interno della famiglia. L'azione teatrale si concentra su un letto-catafalco vuoto accanto al quale si stringono una madre e i suoi tre figli. Uno di essi, il più piccolo, è destinato a perdere la vita in un incidente con la bicicletta, ma, nello spazio in cui "l' anima per un attimo si sospende nell'aria prima di strapparsi dal corpo", gira intorno a quel letto con la sua bicicletta, sospinto dalla madre che si rifiuta di deporlo sul catafalco, di seppellirlo. E' un'azione simbolica affidata in buona parte alla gestualità e alla parola del siciliano "basso", l'humus cioè attinto al territorio e alla lingua, la cifra espressiva di Emma Dante che l'ha portata all'attenzione internazionale. Con questa Vita mia (dal vezzegiativo con cui la mamma si rivolge ai figli) l'artista siciliana ompleta la trilogia sulla famiglia iniziata con Mpalermo seguito da Carnezzeria. "E' un'indagine che porto in teatro da cinque anni - dice la Dante - e la chiudo soffermandomi sulla rielaborazione del lutto imperniata sul rito della veglia funebre. Al centro è il letto, elemento fondamentale della nostra vita: sul letto si nasce, si fa l'amore, si giace da defunti. Ma ne do anche una lettura beffarda, quasi prendendo in giro la morte. In Sicilia la veglia, con quella gente che intorno alla salma prende il caffè, e tutti gli altri riti sono stati sempre il mio incubo. E' il cerimoniale della tristezza, del dolore a tutti i costi, una esibizione della tragedia dove la morte non è fatto assolutamente naturale ma un tabù. Per rompere tutto questo ho raffigurato una madre che non si rassegna alla perdita del figlio giovane. Lo spettacolo è una proiezione del suo dolore". La Dante, autrice e regista, guida la Compagnia Sud Costa Occidentale ed è in scena fino a domenica 31.