"La storia di una donna coraggiosa, lontana nel tempo, ma tanto vicina a noi". Con voce appassionata Stefania Sandrelli, parla del film di cui sarà  protagonista dietro e non davanti la macchina da presa: L'ultima strega. Un titolo che evoca chiaramente il periodo storico in cui il lavoro sarà ambientato, il Medioevo. La Sandrelli aveva rivelato a Cinematografo.it la decisione di dirigere un film già un anno fa, quando L'ultima strega era ancora solo un'idea. Ma ora il progetto è pronto per essere concretizzato. E dopo la tournée teatrale della commedia Un'ora e mezzo di ritardo in cui è impegnata in questi giorni, l'attrice viareggina si dedicherà a tempo pieno alla stesura della sceneggiatura, come lei stessa ci racconta.

Come nasce l'idea di cimentarsi nella regia?
Ci pensavo già da qualche anno, è un'esperienza che mi stimola molto. Non ho assolutamente intenzione di cambiare mestiere, a me piace recitare. L'ultima strega, infatti, sarà un film piccolo, non penso a un kolossal. Quello che ho sempre amato nelle sceneggiature è la capacità della storia di coinvolgere il pubblico. E spero che sarà così anche stavolta.

Di cosa parlerà il suo film?
Protagonista è Cristina da Pizzano, giovane donna vissuta nel Trecento al tempo di Carlo V, re di Francia. Cristina è una scrittrice dal carattere forte, che la porta a una serie di azioni risolute, a partire da quando, ancora ragazza, decide di seguire suo padre astronomo alla corte del re, fino a quando, rimasta vedova, si traveste da uomo per partecipare ad un concorso per scrittori. Nel corso della sua esistenza rischia anche di essere bruciata viva, essendo caduta in disgrazia dopo la morte di Carlo V. Insomma, la sua è una vicenda avvincente ed attualissima, ed è proprio per questo che mi è piaciuta. E oltre a me ha conquistato anche Rai Cinema che ha approvato il progetto. Un primo passo che considero molto importante per andare avanti nella realizzazione del film.

La vedremo anche come protagonista?
Non credo. Preferisco concentrarmi sulla regia e sulla sceneggiatura che scriverò a quattro mani con Giacomo Scarpelli (Il postino n.d.r.), figlio del grande Furio. Sono lieta di lavorare con lui perché desideravo avere a fianco uno sceneggiatore esperto. Riguardo al cast, non ho ancora deciso, metterò a punto ogni cosa a fine febbraio, dopo la tournée teatrale.

Cosa rappresenta per lei oggi tornare a teatro?
E' un'emozione senza fine e anche un bell'impegno. È la prima volta che faccio una vera e propria tournée e devo ammettere che si sta rivelando molto stancante. Ma la commedia che sto interpretando, Un'ora e mezza di ritardo, diretta da Piero Maccarinelli, è divertente e piace al pubblico, e questa è la soddisfazione più grande. Non escludo di accettare altre offerte teatrali nel futuro. Ma per ora ho ancora voglia di cinema, che è la mia vita.