La Fondazione Ente dello Spettacolo festeggia i 90 anni della Rivista del Cinematografo, la più antica rivista di cinema in Italia.

Per celebrare l'anniversario, la Fondazione partecipa alla Fiera internazionale del libro “Tempo di libri”, che si terrà a Milano dall’8 al 12 marzo 2018, nello spazio di Fieramilanocity, con un proprio:

Evento

I 90 anni della Rivista del Cinematografo

11 marzo alle 10.30 in Sala Amber 3 - “Tempo di libri”

Con Monsignor Davide Milani (presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo), Steve Della Casa (critico cinematografico), Bruno Fornara (critico cinematografico), Marina Sanna (vicedirettore Rivista del Cinematografo), Francesco Patierno (regista) e Mauro Gervasini (direttore editoriale Film Tv).

La Rivista del Cinematografo è stato il primo periodico mensile italiano interamente dedicato al cinema. Fu fondato nel gennaio del 1928, lo stesso anno in cui nacque il sonoro, per coordinare l'attività delle sale parrocchiali. Ebbe sede fino al 1937 a Milano e poi a Roma.

“Il primo direttore fu don Carlo Canziani, parroco di Santa Maria Incoronata a Milano, fondatore e segretario generale del CUCE (Consorzio Utenti Cinematografi Educativi, organismo costituito nel 1926, che successivamente nel 1933 cambiò la denominazione in Consorzio per il Cinema Educativo). Dal 1935 la Rivista divenne un organo del Segretariato centrale per il cinematografo dell'Azione cattolica, dal 1937 del Centro Cattolico Cinematografico (CCC, animato in quegli anni da personalità di grande vivacità intellettuale come don Francesco Angelicchio, nominato da Giovanni XXIII e consigliere personale di Pier Paolo Pasolini al tempo de Il Vangelo secondo Matteo) e dal 1977 dell'Ente dello spettacolo. […] Il primo numero fu di 16 pagine e già dal secondo si passò a 32. Nel 1943, durante la guerra, le pubblicazioni furono sospese, per poi riprendere nel 1946, sotto la direzione di Luigi Gedda.

 

In seguito l'articolazione si fece più robusta: con la nuova serie della rivista, avviata all'inizio del 1951, aumentarono non solo le pagine (fino a circa 30), ma anche l'influenza e lo spessore culturale. Furono create quattro sezioni (Orientamento, Preparazione, Associazione, Panoramica): mentre le prime tre confermarono la primigenia volontà educativa e formativa, nell'ultima trovarono spazio anche interventi sulla storia del cinema, in genere firmati da Mario Verdone; altri collaboratori abituali furono Gian Luigi Rondi, Paolo di Valmarana e Ugo Sciascia. Nel 1960 la direzione fu assunta da Ildo Avetta, aumentarono ancora le pagine e la varietà e qualità dei collaboratori (fra i quali Ernesto G. Laura, Ludovico Alessandrini, Leandro Castellani e Antonio Petrucci).

I campi di interesse si estesero al teatro (con le cronache di Achille Fiocco), alla radio e alla televisione (sulla quale scrisse abitualmente Alessandrini), e fu dato più spazio alle riflessioni di ampio respiro. Si iniziarono a pubblicare note su arte e tecnica del film e sui libri di cinema, e a rivolgere una certa attenzione ‒ in particolare con gli articoli di Piero Canotto ‒ ai film d'animazione e alle nuove cinematografie. Dal 1973, sotto la direzione di don Claudio Sorgi, Enzo Natta entrò in redazione e iniziarono la loro collaborazione Francesco Bolzoni, Sergio Trasatti, Flavio Vergerio, Nedo Ivaldi; aumentarono ulteriormente le pagine (che arrivarono a circa 60) e i film recensiti, e furono pubblicati dibattiti sui rapporti tra il cinema e la guerra, i partiti, la violenza, la gioventù.

 

Il passaggio all'Ente dello spettacolo avvenne sotto la direzione prima di mons. Carlo Baima e poi di Alessandrini, con Umberto Tavernari come direttore editoriale, mentre fra i collaboratori di quel periodo spiccano i nomi di Orio Caldiron, Giuseppe Cereda, Roberto Chiti, Claudio G. Fava, Matilde Hochkofler, Elio Girlanda, Aldo Viganò, Giacomo Gambetti. In seguito divenne direttore Angelo Libertini, con Trasatti direttore editoriale e Andrea Piersanti redattore capo.

Superata la grave crisi degli anni Ottanta (tra la fine del 1982 e l'inizio del 1988 le pubblicazioni furono sospese), la testata fu modificata in "Rivista del cinematografo e della comunicazione sociale", come a ribadire l'interesse per il complessivo sistema dello spettacolo e della comunicazione.

 

Furono infatti create sezioni di teatro (a cura prima di Federico Doglio e poi di Masolino d'Amico), danza, lirica (affidata a Michelangelo Zurletti), televisione, radio e pubblicità, mentre al cinema venivano dedicate solo le prime venti pagine circa di ogni numero. Dal 1992, sotto la direzione di Piersanti (e con un comitato di consulenza redazionale composto da Bolzoni, Fernaldo Di Giammatteo, Claudio Siniscalchi e Lietta Tornabuoni), la rivista ha ripreso la testata originaria, ed è tornata a occuparsi esclusivamente di cinema”. (Marco Pistoia - Enciclopedia del Cinema (2004) - RIVISTA DEL CINEMATOGRAFO). Nasce inoltre il sito Cinematografo.it (1994), in cui è disponibile una banca dati con i film prodotti e distribuiti in Italia e all'estero dagli anni Venti a oggi.

Nel 2004, Andrea Piersanti lascia la direzione della RdC all'attuale Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede Dario Edoardo Viganò il quale, anche attraverso la versione online della rivista, ne precisa l'identità culturale svecchiandone la grafica, superandone gli steccati confessionali e aprendola al dialogo con la critica cinematografica laica, con l'ambiente universitario e il pubblico dei cinefili.

Un lavoro di profonda riqualificazione consolidato sotto la direzione di don Ivan Maffeis, che sostituisce Viganò nel 2013 alla guida della testata. Maffeis da un lato conferma la linea laica e dialogante del predecessore, dall'altra ne rafforza il posizionamento culturale di matrice cattolica, insistendo sui valori non negoziabili.

Da dicembre 2016 tocca a Mons. Davide Milani assumere la direzione della Rivista del Cinematografo. Con Milani il mensile allarga i propri orizzonti occupandosi con maggiore decisione del fenomeno della serialità televisiva e del rapporto tra cinema e territorio (partendo dal lavoro delle film commission). Iniziano a collaborare alla testata inoltre personalità non appartenenti al mondo della critica cinematografica, come l'attore Giacomo Poretti e il giornalista Gianni Riotta. L'intenzione è quella di trasformare la RdC in un tavolo di confronto apertissimo e vivace, non focalizzato esclusivamente sul cinema ma animato "a partire dal" cinema. Nella veste attuale – il cui punto di forza è coniugare approfondimento e attualità – la Rivista contiene news, curiosità, anticipazioni, articoli su festival internazionali, interviste con attori, registi e protagonisti del mondo dello spettacolo, ma anche recensioni di film, libri e colonne sonore.

 

La «Rivista del Cinematografo», testata leader nel settore, si rivolge a giovani, studiosi, appassionati ed esperti. È stata designata quale migliore rivista italiana di cinema dagli storici Cahiers du Cinéma. La redazione della Rivista del Cinematografo è presente nei festival internazionali più importanti (Berlino, Cannes, Venezia, Roma, Torino, Giffoni), e partecipa alla cerimonia degli EFA - European Film Awards. La Rivista è disponibile su tablet e smartphone (iOS Apple, Android, Amazon) con contenuti interattivi, trailer e photogallery.