“Sono a Cannes con quattro film molto diversi, ma ciascuno di loro riflette il mio spirito ribelle, il mio lato selvaggio e indomito”. Lo ha detto Nicole Kidman intervenendo alla conferenza stampa di presentazione di The Killing of a Sacred Deer, il film in gara del greco Yorgos Lanthimos, di cui la Kidman è protagonista insieme a Colin Farrell. I due interpretano una coppia borghese americana – lui cardiochirurgo, lei oculista – messa in crisi dall’improvvisa paralisi che ha colpito i loro due figli, nella quale sembra avere avuto un ruolo un misterioso sedicenne entrato sotto l’ala protettiva del personaggio di Farrell (assente sulla Croisette).

"Si tratta di una sceneggiatura ipnotica – ha detto la Kidman –, sono stata completamente rapita dalla visione personale di questo regista. In altri tempi forse ne avrei avuto paura: quando valuti una proposta scegli sostanzialmente il regista e ti assumi dei rischi, perché per quanto potere contrattuale tu abbia e per quanto cerchi di controllare sei nelle sue mani. Con lui mi sono lasciata andare, volevo provare altre cose. Continuava a ripetermi  di dimenticare la mia preparazione, di non fare nulla sul set. Il suo è un lavoro diretto, molto fisico. Non racconta, non vuole essere distratto da altro. Non potevo far altro che mettermi al servizio di questa storia che scava ed esplora la condizione umana quando ha a che fare con la colpa e il sacrificio".

Riferimenti culturali forti nel background di Lanthimos, come i i rimandi alla mitologia, ai simbolismi religiosi, alla tragedia di Ifigenia. “Secoli e secoli dopo siamo sempre alle prese con l’essenza della natura umana in tutti i suoi aspetti, la colpa, il destino, la giustizia, il sacrificio quando incontri i demoni. C’è una connessione con qualcosa di profondo che va all’origine della nostra cultura".

La Kidman, che ieri aveva presentato con Elle Fanning How to Talk to Girls at Parties di John Cameron Mitchell (fuori concorso e in autunno in sala con Cinema), tornerà sul red carpet di Cannes anche con L’Inganno di Sofia Coppola (in gara) e con Top of the Lake: China Girl di Jane Campion, la serie tv tra gli eventi speciali sulla Croisette. "Sono tante cose, è vero – conclude la Kidman – ma è solo una coincidenza. Ho cambiato il mio modo di relazionarmi al lavoro, con meno ansia di controllare e più voglia di lasciarmi andare. Ecco forse essere qui con tante opere e tutte così diverse è il risultato di questo nuovo atteggiamento, essere aperta e disponibile anche a cose emotivamente impegnative, coraggiosa e audace nelle scelte. Benvenute le sfide nuove".