(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Vorrei fare un film sulla resurrezione di Gesù perchè nelle scritture non si racconta com'era dopo", lo ha detto Adriano Celentano incontrando la stampa alla Mostra del Cinema di Venezia dove il molleggiato è arrivato per assistere alla proiezione della copia restaurata del suo film Yuppi Du del 1975, che verrà presentato stasera alla Mostra del Cinema di Venezia. "E'un'idea - ha continuato Adriano - non so se riuscirò a realizzarla. Io ho sempre voglia di fare molte cose ma poi il tempo è poco e gli impegni tanti". E ancora: "Fare un nuovo film mi piacerebbe, magari uno come Yuppi Du che sia insieme un grido di gioia per l'amore e un grido di dolore contro la violenza e contro le morti sul lavoro che accadono per la negligenza dei datori di lavoro ma a volte anche degli stessi lavoratori". A questo proposito, Celentano, che in Yuppi Du fa vedere la morte di un operaio portuale a Maghera, ha svelato che purtroppo sul set del film ci fu un vero morto per lavoro, il macchinista Graziano Alonzo. "Eravamo a girare una scena su una zattera poi la zattera si è ribaltata e Graziano non ce l'ha fatta. Ora sono sicuro che ci sta guardando da lassù ma la sua morte si poteva evitare se ci fosse stata una maggiore cultura della sicurezza", ha detto Celentano che ha poi dedicato la prima veneziana del restauro di Yuppi Du proprio ad Alonzo, scatenando l'applauso dellla sala stampa. Su la compagnia di bandiera italiana, Adriano ha detto che piange il cuore a vedere "un colosso come Alitalia ridotto così. Se risorge - ha sottolineato - non posso che gioire, ma ho qualche dubbio, il sospetto che la nuova cordata non sia abbastanza pura. Non vorrei dietro questa operazione si realizzasse uno scambio degli impreditori con la politica: ovvero loro salvano Alitalia e in cambio ottengono migliori condizioni per concessioni autostradali o magari il pieno di lavoro sull'Expò di Milano". Sull'Expò, sull'aministrazione milanese e lombarda e più in generale sulla classe politica Celentano non è stato tenero: "Dilagano i genitori di Frankstein. Non solo Moratti e Formigoni. Sono tutti figli di un vertice politico degenerato in cui a capo non c'è solo Berlusconi ma anche Veltroni che definì quella del Pincio l'operazione urbanistica più importante degli ultimi anni. E Alemanno, che all'epoca non era sindaco, si oppose con forza, ma oggi che è sindaco di Roma ha cambiato idea". Il parcheggio da 700 macchine che si costruirà sul Pincio a Roma è un segno evidente dello scambio di favori tra imprenditori e politica. L'inventore di questa idiozia è Chicco Testa ma dopo quest'idea gli è rimasto solo il Chicco". Quanto all'Expò a Milano, per Adriano Celentano "potrebbe essere una grande oppurtunità per vendere le bellezze d'Italia ma ho il timore che sarà solo una corsa a chi piazza più cemento. Non vedo grandi cose per il futuro". Per cambiare registro secondo Celentano bisognerà "provare a dare l'amministrazione non dico del Paese ma almeno di una regione a dei saggi, dei filosofi e vedere che succede". In tanto pessimismo, Venezia è un faro per Adriano: "Primo o poi - ha assicurato - dovrò comprare un monolocale a Venezia. E' la più bella città del mondo, è la mia amante, perché la moglie ce l'ho già". Un ritorno di Adriano con un nuovo show? "Senz'altro ci sarà", ha promesso. Infine una battuta su Ermanno Olmi, al quale domani consegnerà il Leone d'Oro alla carriera della 65ma Mostra di Venezia: "Qualcuno ci ha definito "la strana coppia" ma non lo siamo così tanto. In fondo io difendo i navigli e lui gli orti. E gli orti si fanno sempre vicino ai navigli...".