"Ho sempre creduto di essere su questa terra per poter raccontare storie di persone che, come me, vivono tra due mondi: e questo film spero possa davvero rappresentare una sorta di ponte che ci aiuti a superare tutti gli stereotipi". Torna alla Mostra di Venezia, dove nel 2001 vinse il contestato Leone d'Oro con Monsoon Wedding (ultimo anno della prima direzione Barbera), Mira Nair, e lo fa con The Reluctant Fundamentalist, pellicola incentrata sul cambiamento epocale che ha rappresentato, per l'America, per il Pakistan, per il mondo intero, la tragedia dell'11 settembre: "Avevo da poco vinto il Leone d'Oro a Venezia ed ero arrivata a Toronto per presentare il film - ricorda la regista indiana - quando ci raggiunse quella notizia incredibile. Fu uno shock, mio marito e mio figlio erano a New York, era impossibile contattarli e siamo riusciti a tornare a casa solamente una settimana dopo: quella tragedia ha intaccato la peculiarità di una metropoli in cui nessuno, fino ad allora, era considerato 'straniero'. D'improvviso, quelli come me assomigliavano agli 'altri'...". Indiana di padre pakistano, cresciuta a New York, Mira Nair porta sullo schermo il romanzo omonimo di Mohsin Hamid, incentrato sull'incontro tra il pakistano Changez (Riz Ahmed) e il giornalista americano Bobby (Liev Schreiber): il primo si racconta, 10 anni dopo l'11 settembre, punto di rottura tra il suo sogno americano (dove aveva un brillante futuro come analista finanziario) e il richiamo della terra d'origine, tra famiglia e tradizioni, amplificato dall'improvvisa sensazione di sentirsi straniero e osteggiato in un paese che prima lo aveva accolto senza problemi. "Il film sfrutta proprio questo aspetto del romanzo - prosegue Mira Nair - ovvero l'instaurarsi di un dialogo tra Est e Ovest, tra due mondi, con la speranza di superare la miopia che ormai ci affligge nella considerazione dell'altro". Acquistato per l'Italia dalla Eagle Pictures, Il fondamentalista riluttante arriverà nelle nostre sale nel 2013: ma come sarà accolto negli Stati Uniti? "Spero l'accoglienza possa seguire lo spirito che ne ha accompagnato la realizzazione - dice la regista - opera di un gruppo di persone che capiscono benissimo che cosa sia l'America e perché riescono ad amarla: esiste una via di mezzo, nel mondo, non solo negli States, dove ad emergere non è la voglia di guerra ma quella dell'apertura e della conoscenza dell'altro. 'O con noi o contro di noi' diceva Bush: noi non la pensiamo così".
The Reluctant Fundamentalist, fuori concorso, apre questa sera ufficialmente l'edizione 69 della Mostra di Venezia: insieme alla regista, sul red carpet anche i due protagonisti e Kate Hudson, che nel film interpreta Erica, la ragazza americana di cui si innamora Changez: "E' un personaggio che porta dentro di sé il ricordo di un evento tragico, intimo, e grazie a Changez scopre che è possibile un percorso di guarigione, che la può riportare ad amare qualcuno", dice l'attrice.