E' Million Dollar Baby il trionfatore della 77ª edizione degli Oscar. Il dramma sulla boxe diretto da Clint Eastwood ha vinto la sfida contro The Aviator, lo strafavorito kolossal di Martin Scorsese candidato alla vigilia a ben 11 premi. Million Dollar Baby porta a casa quattro statuette, una in meno di The Aviator, ma tutte nelle principali categorie: miglior film, miglior regista, miglior attrice protagonista a Hilary Swank e miglior attore non protagonista a Morgan Freeman. Eastwood - che alla soglia dei 75 anni è il più vecchio regista di tutti i tempi ad aver vinto l'Oscar nella sua categoria - ha ritirato il premio dalle mani di Julia Roberts e, commosso e sorpreso, come prima cosa ha voluto ringraziare la mamma 96enne seduta in platea: "Agli Oscar non ci sarei mai arrivato se non avessi conosciuto Sergio Leone" aveva detto tempo fa. Di certo non immaginava che per l'ennesima volta l'Academy potesse ignorare Martin Scorsese. Il regista di The Aviator raggiunge così il triste primato di Hitchcock, cinque volte candidato e mai vincente. Sconfitto e deluso anche Leonardo Di Caprio che si è visto strappare di mano l'Oscar da Jamie Foxx (da sempre dato per vincente). Sconosciuto fino a poco tempo fa, quest'ultimo diventa, grazie alla sua interpretazione di Ray Charles in Ray, il terzo attore di colore nella storia degli Academy Awards ad aggiudicarsi la statuetta come protagonista dopo Sidney Poitier (nel 1963 per I gigli del campo) e Denzel Washington (tre anni fa per Training Day). Tra gli attori premiata come non protagonista Cate Blanchett, che ha dedicato il premio a Katharine Hepburn, da lei impersonata in The Aviator. Un solo Oscar è andato alla commedia Sideways di Alexander Payne, quello per la sceneggiatura, e anche Neverland, che partiva con sette nomination, si è aggiudicato soltanto una statuetta per la colonna sonora. Gli Incredibili della Disney si è aggiudicato il premio per il miglior film d'animazione, mentre a Mare dentro di Alejandro Amenábar (altro film sul tema dell'eutanasia) va l'Oscar per il miglior film straniero. Ma quest'edizione sarà ricordata in Italia soprattutto per la vittoria di Dante Ferretti, che all'ottava nomination della sua carriera è riuscito nell'impresa di conquistare il suo primo Oscar (con lui la moglie Francesca Lo Schiavo) per le sontuose scenografie di The Aviator. Nulla da fare, invece, per l'altro italiano in gara, Luigi Falorni, candidato nella categoria riservata ai documentari con La storie del cammello che piange. Totalmente dimenticato  Nino Manfredi. Nel filmato realizzato dall'Academy in memoria degli artisti scomparsi nell'ultimo anno, neanche un'immagine ha ricordato l'attore italiano, mentre un lungo applauso ha accolto lo scorrere sullo schermo delle immagini di Marlon Brando e Christopher Reeve. Tra i momenti più emozionanti della serata la consegna dell'Oscar alla carriera a Sidney Lumet. E' stato Al Pacino a consegnare il premio al regista di Serpico e Un pomeriggio di un giorno da cani. "Sidney ti dice cosa devi fare quando sei sul set, con la mente e con il corpo. Gli

sarò per sempre grato" ha detto Pacino. Il regista, accolto da una standing ovation, ha ammesso di avere "sempre pensato al discorso che avrei dovuto dire al momento dell'Oscar". "Non posso ringraziare tutti quelli che vorrei - ha detto - persone cui devo molto, da Scorsese, Coppola, Buster Keaton e Kurosawa, gente cui ho rubato qualcosa. Ringrazio il cinema, ho il più bel lavoro nel più bel settore del mondo".