Risvegliare la coscienza della popolazione e responsabilizzarla nella tutela del suo inestimabile patrimonio artistico. Nasce con finalità puramente didattiche Napoli, Napoli, Napoli, il documentario realizzato da Carlo Lizzani e Francesca Pirani in occasione del bicentenario della Provincia partenopea. A confermare il carattere promozionale del filmato, parte di una collana dedicata alle città e le province d'Italia, è la circolazione nelle scuole superiori e la proiezione nei musei campani a cui sarà presto destinato. Ancora in trattativa un suo acquisto da parte della Rai e la possibile distribuzione a fini di promozione turistica, il documentario è stato prodotto dalla Provincia di Napoli, in collaborazione con la Film Commission della Regione Campania. "L'intento - spiega Lizzani - è quello di offrire a Napoli un nuovo biglietto da visita. Io stesso che la conosco bene, sono rimasto esterrefatto dalla ricchezza del suo patrimonio artistico".
Ad animare il regista, al debutto nel '49 proprio con un documentario sul Mezzogiorno, è stata anche una buona dose di indignazione: "Quello dei Beni Culturali - tuona dalla Casa del Cinema di Roma - è in Italia un problema più grave di quello dei rifiuti. La cultura è pane, economia, vita. Un paese che la cancella dai suoi palinsesti televisivi deve iniziare a preoccuparsi". Anche da qui la scelta di concentrarsi esclusivamente sugli aspetti artistici e naturalistici, alternandoli a folclore e storia della Provincia, ma tralasciando le problematiche sociali più note alla cronaca. Contraddizioni, multiculturalità e convivenza le parole chiave intorno a cui la sceneggiatrice Daniela Ceselli ha costruito testi e percorsi dalla Partenopè greca al Metrò dell'Arte, inaugurato nel 2001: "Il linguaggio scelto - spiega Lizzani prima di scappare all'editing del suo prossimo Hotel Menia - è volutamente non autoriale. In sintonia con le finalità che si propone Napoli, Napoli, Napoli è piuttosto una via di mezzo fra il didattico e quello del moderno documentario".