(Cinematografo.it/Adnkronos) - Dopo Il mio grasso grosso matrimonio greco, arriva in Italia un'altra commedia greca campione d'incassi in patria, Un tocco di zenzero, diretta da Tassos Boulmetis e in uscita nelle sale il 18 marzo. In Grecia il film è stato visto da oltre un milione e duecento mila persone, tanto da essere stato paragonato come caso cinematografico al Titanic di James Cameron, sebbene da più parti sia stato accostato a Nuovo cinema Paradiso. La storia si svolge a Instanbul negli anni '60, i più difficili del conflitto greco-turco, culminato nel '64 con la deportazione di oltre 40.000 famiglie greche nella loro terra d'origine. "Si tratta di un film autobiografico all'ottanta per cento - racconta a Roma il regista, che ne firma anche la sceneggiatura -. Racconto quello che è successo alla mia famiglia. Anche io, come l'eroe del film, ho lasciato Instanbul nel 1964 e ci sono tornato solo trent'anni dopo, nel 1994. Avevo subito un trauma, ma quel viaggio fu per me l'inizio di una riconciliazione: fino ad allora avevo vissuto nel passato, da quel momento ho cominciato a vivere nel presente". La cucina in Un tocco di zenzero funge da metafora dei rapporti e delle relazioni interpersonali e di quelli internazionali tra Stati. "La politica in questo film è nascosta nelle emozioni - spiega il regista -. La mia unica preoccupazione, mentre giravo, era quella di non essere aggressivo nei confronti dei turchi. Mio padre ha 86 anni, e dal'64 non è più tornato a Istanbul, lui cova ancora questa rabbia nei confronti dei turchi, come la maggior parte dei greci deportati. Ma nessuno si aspettava questo successo e ho l'impressione che molti componenti della comunità greca si siano riconciliati con il loro passato grazie a questo film". Il film deve ancora uscire in Turchia, ma "chi l'ha visto - assicura Boulmetis - ne è rimasto colpito. Le nuove generazioni non conoscono questa storia, ma hanno un atteggiamento aperto, e accettano questa critica". Un tocco di zenzero è già stato acquistato da 36 Paesi. "E' piaciuto molto anche fuori dalla Grecia: il tema della separazione è universale e tutti vi si possono identificare".