"Sono qui per riprendere il mio posto nel cinema". Così Francis Ford Coppola presenta Un'altra giovinezza (Youth without Youth), il suo ritorno dietro la macchina da presa a 10 anni da L'uomo della pioggia, alla Festa del Cinema di Roma sezione Premiere. Tratto dal romanzo omonimo dell'antropologo e storico delle religioni rumeno Mircea Eliade, Un'altra giovinezza è quella di un 70enne professore di linguistica rumeno (Tim Roth), che, incapace di portare a termine un saggio su linguaggio, tempo e coscienza, decide di suicidarsi, negli anni che precedono la seconda guerra mondiale. Ma viene colpito da un fulmine: la convalescenza lo riconsegna giovane in corpo e spirito, pronto a ricombattere la sua personale battaglia tra le ragioni del cuore (l'amore per Laura, interpretata da Alexandra Maria Lara) e quelle dell'intelletto (il suo ambiziosissimo progetto letterario). "Non è un film low budget, io che l'ho finanziato lo posso affermare - dice Coppola - ma una fiaba epica, che percorre Paesi diversi. Ho sempre voluto essere un cineasta autonomo, e sono felice di essere qui". Il 68enne regista, accompagnato a Roma dalla moglie Eleanor e dai figli Sofia e Roman, fa innanzitutto dietro front dalle polemiche innescate dai suoi attacchi a mezzo stampa nei confronti di Robert De Niro, Al Pacino e Jack Nicholson: "Per loro ho solo rispetto e ammirazione: sono le più grandi star al mondo, e miei amici. Il Daily Mail ha costruito un collage falso di miei dichiarazioni: sono Bob, Al e Jack che hanno fatto me, non il contrario". Poi, Coppola sconfessa espliciti collegamenti tra questo film e Apocalypse Now, e ribadisce: "Non ci sarà un quarto Padrino: tre bastano e avanzano, non voglio ripetermi", aggiungendo: "Ogni remake è perdita di risorse ed energie, dovremmo fare qualcosa di nuovo, che illumini il pubblico". Come Un'altra giovinezza: "Ho sempre inteso il cinema più vicino alla poesia che alla prosa: la metafora è un elemento centrale". A fargli i complimenti sono Tim Roth: "Francis è un uomo meraviglioso, per lui questa è una seconda vita" e Alexandra Maria Lara: "Qunado l'ho incontrato è stato il giorno più bello della mia vita. Mi basta questo, non penso all'Oscar". "Ho girato una fiaba crepuscolare, alla Borges - prosegue Coppola - ho voluto fare un film vedibile, non inaccessibile: un film, che come il libro, può essere visto più volte". Accolto tiepidamente alla proiezione stampa, Un'altra giovinezza "non è Shrek o Spider-Man - conclude il regista - ci vuole tempo perché possa essere metabolizzato: non dobbiamo essere prigionieri dell'immediato".