All'indomani della Festa della Donna, il messaggio in rosa di Danny De Vito non potrebbe essere più attuale. A Roma presenta Lorax - il guardiano della foresta, film d'animazione nelle sale il 1° giugno per Universal e ispirato ai racconti del Dr. Seuss. “Ho scelto di doppiare il personaggio di Lorax per poter finalmente gesticolare all'italiana - spiega - e non solo perché da papà ho raccontato spesso queste storie. Avendo una moglie e due figlie non potrei essere più d'accordo con la trama: sono le donne a salvare il mondo!”.
E il messaggio “green” della creatura arancione, paffuta e strampalata? “Guido una Nissan, è ecologica - parole sue - e non vedo una pompa di benzina da 6 mesi perché la ricarico ogni sera in garage”. Non manca il risvolto politico: “Fa comodo che la gente sia accondiscendente e non sviluppi alcuna coscienza critica così penserà che sia giusto pagare l'acqua o l'aria, come succede nel film. Per fortuna esistono i social network che aiutano a tenere gli occhi aperti”. Poliedrico e inarrestabile, De Vito ha messo nel suo alter ego bizzarro molta ilarità: “Lo vivo come un gioco dove puoi divertirti educando comunque lo spettatore. E poi mi mantengo sempre giovane perché mi circondo di artisti giovani, pieni di energia, come sul set del mio telefilm “It's always sunny in Philadelphia”. Anche lì mi sono ritrovato ad interpretare una creatura singolare. Facevo il troll in un musical che poi abbiamo portato in tour in sei città degli Stati Uniti. So che sarò stato invidiato da George Clooney e Brad Pitt che continuano a chiedere una parte simile ma si accontentano di sentirsi rispondere “Le faremo sapere, magari un'altra volta”. A me, invece, non capita mai e infatti mi sono ritrovato pure lì ad essere una specie di Hobbit”.
Al suo fianco in questa colorata avventura ritroviamo Zac Efron, nei panni di Ted, un ragazzo che per amore prova a cambiare il mondo: “Il bello del doppiaggio?  - ammette l'idolo teen - Lavorare accanto ad un'icona come Danny ma anche andare al lavoro in pigiama”. Marco Mengoni presta la voce al personaggio di Onceler: “Mi rappresenta - parole sue - perché è cattivo in superficie, ma poi sotto sotto è buono. E poi anch'io, come Danny, ho l'abitudine di gesticolare sul palco: per il resto, ho imparato alcune tecniche e mi sono buttato”.