La legge di sistema sul cinema manca di approfondimento e non soddisfa nessuno. E' quanto rimprovera l'onorevole Gabriella Carlucci, che da Montecitorio rilancia con una controproposta: "Un intervento normativo soft - spiega la Responsabile Dipartimento Spettacolo di Forza Italia - che tiene conto della carenza d'analisi del settore e si limita ad agire su alcuni elementi deboli del sistema. La mia legge concentra l'attenzione sul fronte degli investimenti - spiega la deputata forzista - introducendo una forma di tax shelter, ovvero di agevolazione fiscale-tributaria che possa stimolare l'incremento dei capitali investiti". Nessuna rivoluzione dunque. La Carlucci sposa piuttosto la linea di chi nei giorni scorsi aveva invocato per il cinema detassazioni e incentivi, come fatto da Confalonieri durante la propria audizione in Commissione Cultura, e tira fuori dalla cassetta degli attrezzi fiscali "uno strumento, questo tax shelter, che ha già dato un impulso straordinario ai mercati cinematografici di quei Paesi europei che hanno optato per la sua introduzione". Quali sono i punti a favore di tale meccanismo? L'onorevole non ha dubbi: "In primis benefici per produttori e distributori che hanno utili da reinvestire, ma anche per gli esercenti perché si allungherebbe la stagione cinematografica. E infine ne gioverebbero anche gli autori, sia quelli che realizzano film commerciali, per il sicuro aumento della produzione, sia quelli che realizzano film d'impegno perché, in momenti di congiuntura favorevole, un incremento dei capitali disponibili allarga gli orizzonti degli imprenditori fino a comprendere le opere di prestigio". L'idea ottiene il plauso dei maggiori rappresentanti della filiera produttiva e distributiva italiana, pure loro intervenuti in conferenza stampa. Riccardo Tozzi, Presidente dell'Anica, era stato il primo due giorni fa a far riferimento allo strumento del tax shelter e giudica il disegno forzista come "pragmatico, semplice, praticabile. Promuove molto ma non impedisce niente". Valutazione condivisa anche da Giorgio Assumma, Presidenta SIAE, che elogia anche altri aspetti della proposta "come quella che incentiva la distribuzione in sala dei cortometraggi". Promozione piena da parte di Giampaolo Letta, Amministratore Delegato di Medusa Film e di Carlo Benaschi, Presidente ANEM. D'accordo complessivamente anche Paolo Protti, Presidente ANEC, che chiede però un'applicazione estesa del tax shelter anche per gli esercenti, e mano tesa addirittura dall'On. Andrea Colasio, Responsabile Cultura della Margherita e firmatario del principale progetto legislativo sul cinema della maggioranza: "Accolgo con soddisfazione la proposta dell'On. Carlucci - afferma Colasio - perché la ritengo un segnale importante di quanto l'opposizione, come la maggioranza, abbia a cuore il problema. Non ci resta che sederci tutti quanti attorno a un tavolo, entrare nel merito del discussione e cercare delle convergenze per definire un Testo Unico da presentare a Camera e Senato il prima possibile". Nessun accenno invece alla proposta d'istituire "alla francese" un Centro Nazionale del Cinema e dell'Audiovisivo svincolato dalla politica, e di predisporre misure antitrust più incisive, come hanno chiesto a gran voce Citto Maselli ed altri registi a rappresentanza della loro categoria. Del resto, nell'esagerato clima di concordia di oggi, proprio gli autori sono stati i grandi assenti.