Passo a due è la storia di un successo: quello di Kledi Kadiu, ballerino del Teatro dell'Opera di Tirana, giunto in Italia all'inizio degli anni '90 trasportato su una carretta del mare insieme a tanti altri immigrati clandestini e oggi affermato uomo di spettacolo. Il film diretto da Andrea Barzini arriverà nelle sale il 30 settembre distribuito in 150 copie dalla 01. Kledi deve la sua notorietà al programma Amici di Maria De Filippi (ex Saranno Famosi), grazie al quale, ricorda l'esordiente attore, "sono state aperte le porte alla danza, considerata fino a qualche anno fa l'ultima ruota del carro, mentre ora se dici di essere un ballerino sei rispettato". Artefice del suo passaggio dal piccolo al grande schermo è stato Maurizio Costanzo che ha avuto per primo l'idea di raccontare la sua storia in un film. Complici i produttori di RaiCinema e della Magic Moment, che hanno investito nel progetto circa 2 milioni e 300 mila euro, l'attore ha debuttato con una commedia, che vuole essere solo in parte biografica, per parlare invece del mondo della danza. "Una disciplina - spiega il ballerino, anche direttore di una scuola di danza - che richiede grandi sacrifici e ore e ore di esercizio quotidiano, che viene praticata da molti ragazzi con passione, anche se poi alla fine solo uno su mille ce la fa". Come il protagonista di Passo a due, Beni, anche Kledi è arrivato nel nostro Paese con la promessa di lavorare come ballerino nei migliori teatri italiani. "Invece ho trascorso un anno e mezzo senza permesso di soggiorno, costretto a vivere chiuso a chiave in una cantina. Ci sono ballerini molto più bravi di me. Io ho avuto solo la fortuna di trovarmi al posto giusto nel momento giusto e di aver trovato delle persone che hanno creduto in me". Con Passo a due "non volevamo fare un film neorealista, ma una commedia che si rifacesse esplicitamente alla grande tradizione Usa dei film sulla danza come Dirty Dancing, Flashdance, Footloose, Save the Last Dance. L'intento  - continua il regista - era quello di arrivare ai giovani, per i quali il ballo è quello che per noi è stata la chitarra negli anni '60, un mezzo per soddisfare il bisogno di comunicazione e di evasione dalla realtà". Ad affiancare Kledi sul grande schermo è la bionda Laura Chiatti, anche protagonista del nuovo film di Giacomo Campiotti I guerrieri della luce (in uscita nelle sale italiane a novembre). L'attrice - che interpreta il ruolo di Francesca, la ballerina di cui s'innamora il protagonista, ammette con molto candore di essere "assolutamente incapace di ballare e di essere stata sostituita da una controfigura in tutte le scene di ballo". Quella della storia d'amore "è la parte romanzata della mia vita" spiega Kledi. Grande importanza hanno invece avuto le musiche composte da Roberto Vernetti e Fabio Gurian e le coreografie di Mauro Mosconi. "Abbiamo lavorato sette mesi per trovare i passi giusti - racconta ancora Kledi -. Non è stato affatto facile, sono un tipo orgoglioso e pignolo e all'inizio sono stato tentato di mollare tutto. Non mi piacevo e tutte le sere telefonavo quasi in lacrime al regista. Poi è stato come ballare. In fondo il cinema e la danza parlano la stessa lingua: entrambi vogliono trasmettere emozioni". La carriera cinematografica i Kledi non si ferma qui: "Sarò tra i protagonisti del film di Carlo Sigon La cura del gorilla, dove interpreto il fidanzato di Stefania Rocca, che nel film è una ragazza albanese". Ma il sogno nel cassetto resta quello di "recitare in un musical a teatro".