"Una dichiarazione d'amore a Georges Méliès". "Un 3D spettacolare". "Un poema sulle magie del cinema e sul potere dell'immaginazione". Sono solo alcune delle reazioni entusiastiche che hanno salutato l'anteprima al New York Film Festival del nuovo lavoro di Martin Scorsese, Hugo. Reazioni raccolte attraverso blog e social network, postate da quanti hanno avuto la fortuna (e l'intuito) di assistere ieri sera alla proiezione stampa del film a sorpresa del festival, rivelatosi alla fine proprio quello di Scorsese.
Una versione non definitiva - chi conosce il modus operandi del regista italo-americano sa bene quanto sia maniacale il suo intervento in post-produzione - ma che ha già ricevuto un'accoglienza incoraggiante. Suscitando non poche sorprese. Ci si aspettava un film per ragazzi e invece - a detta di tutti coloro che hanno rilasciato un commento - sembra proprio che Hugo - fantasy tratto dal romanzo di Brian Selznick, che arriverà in Italia il 16 dicembre con 01 - non sia adatto ai bambini che, come scrive Edward Douglas su Comingsoon.net, potrebbero addirittura annoiarsi. Impressione confermata da Matt Dentler su Twitter: "Hugo inzia come un tiepido film per famiglie, poi s'impenna e vola diventanto un omaggio accorato alla storia del cinema. I cinefili si divertiranno un mondo, mentre i ragazzi potrebbero rimanere perplessi".
Un altro elemento che emerge dalle prime valutazioni è l'uso magistrale della stereoscopia, con cui Scorsese si cimentava per la prima volta: "Il film sembra possedere davvero tre dimensioni. Non so come Scorsese ci sia riuscito" (David Poland); "Scorsese usa il 3D in tutte le sue potenzialità, conducendoci su e giù, avanti e indietro nel mondo di Hugo" (Edward Douglas, Comingsoon). Elogi sperticati poi all'interpretazione di Ben Kingsley, secondo molti meritevole di Oscar. Sempre Douglas scrive come "il Méliès interpretato da Kingsley sia il cuore pulsante del film", mentre Robert Sharon su Twitter si sbilancia azzardando "che l'interpretazione di Kinglsey gli varrà l'Oscar come miglior attore non protagonista". Lodi anche al resto del cast (composto tra gli altri da: Chloë Moretz, Asa Butterfield, Michael Pitt, Jude Law, Emily Mortimer, Christopher Lee e Johnny Depp) per esempio a quel Sacha Baron Cohen "che strappa un mucchio di risate" (Edward Douglas).Paragoni importanti, il più ricorrente dei quali è con The Artist di Michel Hazanavicius, il gioiellino in bianco e nero ammirato all'ultimo festival di Cannes (Jean Dujardin è stato premiato per la migliore interpretazione maschile). Se due indizi fanno una prova, qui si può addirittura parlare di certezza: Hugo è un film da non perdere.