"Non abbiamo fatto un documentario: ho cercato d'inserire il 100% di documentazione e il 100% di invenzione''. Così Giacomo Battiato, regista della fiction Karol, un uomo diventato Papa, che andrà in onda lunedì 18 e martedì 19 aprile su Canale 5. Prodotta dalla Taodue di Pietro Valsecchi, la fiction - costata 15 milioni di euro - racconta la vita di Wojtyla prima di diventare Papa. Nel ruolo del futuro Giovanni Paolo II è l'attore polacco Piotr Adamczyk, dotato di una forte rassomiglianza fisica con Wojtyla e protagonista di un'interpretazione ispirata e commossa: "Sarebbe stato difficile per tutti interpretare il Papa, figuriamoci per un polacco come me." "Per incarnare la spiritualità, il misticismo e il carisma di Karol - prosegue l'attore durante la presentazione alla Pontificia Università Lateranense - non esiste preparazione possibile, occorre solo avere fede". Il film - tratto dal libro Storia di Karol di Gian Franco Svidercoschi - comincia nel settembre 1939 a Cracovia. Karol studia filologia e filosofia all'Università, scrive per il teatro e recita. Orfano di madre, perde anche il padre nella Polonia invasa dalla Wermacht. L'occupazione pone Karol di fronte al Male assoluto dell'ideologia nazista: l'annientamento degli amici ebrei, il sacrificio dei compagni della Resistenza e dell'amico sacerdote Tomasz (Raoul Bova), fatto giustiziare dal governatore psicopatico Hans Frank. A poco più di vent'anni Karol decide di cambiare progetto di vita e di abbracciare Cristo nel sacerdozio, nonostante le resistenze dell'amica Hania (Malgorzata Bela). In una poesia, spiegherà la sua scelta: "...Dio venne fin qui, si fermò a un passo dal nulla, vicinissimo ai miei occhi". "Ad ispirarmi di più per rendere la figura di Wojtyla - afferma Battiato - sono stati i suoi testi originali, le poesie, le opere teatrali, i discorsi. Nei dialoghi ho riportato moltissime frasi autentiche". Nella seconda parte del film, il sacerdote Wojtyla (che diventerà Vescovo ausiliario, Arcivescovo e Cardinale nella sua Cracovia) si confronta con il regime comunista, ingaggiando una battaglia per la libertà con il funzionario dei servizi segreti Kordek (Hristo Shopov): Al fianco degli operai, tra cui l'amico Nowak (Ennio Fantastichini), Karol difende il diritto assoluto dell'uomo alla vita nella libertà delle idee e dei principi. Il Leitmotiv è l'amore: "L'amore mi ha spiegato ogni cosa, l'amore ha risolto tutto per me. Perciò ammiro l'amore, ovunque esso si trovi". Il film si chiude con l'elezione di Wojtyla al soglio pontificio e con le immagini di repertorio di Giovanni Paolo II che parla per la prima volta a piazza San Pietro: la voce fuori campo dice ''Non abbiate paura'. Da qui partirà il secondo capitolo della fiction sul Pontificato e la morte di Wojtyla: "A settembre - rivela Alessandro Salem, direttore contenuti Mediaset - inizieranno le riprese con l'obiettivo di inserire questa seconda parte nel palinsesto primaverile del 2006".