È uno dei film che ha immortalato il mito di Jeanne Moreau. François Truffaut prende il romanzo di Henri-Pierre Roché e ne trae uno dei suoi film più iconici. E ora Jules et Jim torna restaurato nelle sale italiane dal 4 marzo, grazie al progetto della Cineteca di Bologna per la distribuzione dei classici restaurati Il Cinema Ritrovato. Al cinema.

Nella Parigi bohémienne negli anni Dieci, due uomini e una donna provano ad amarsi oltre le regole, attraverso il tempo, la guerra, matrimoni e amanti, accensioni e delusioni: Jeanne Moreau con i suoi travestimenti, il suo broncio altero, la sua voce magica percorre tutti i tourbillons de la

vie, ma alla fine è lei a non saper accettare la resa: “Abbiamo giocato con le sorgenti della vita, e abbiamo perso”. Appunto il film definitivo sul perdere, sul perdersi. Capolavoro d’utopia dolcemente amorale, infinitamente replicato in tanti film à la manière de.

“Ho trovato il romanzo in una libreria a Place du Palais Royal: è proprio il titolo che mi ha colpito e il risvolto, che lo presentava come il primo romanzo di un uomo di 73 anni”, ha raccontato lo stesso François Truffaut. “L’età gli ha permesso di raccontare le sue avventure giovanili con un tono distaccato che trovo meraviglioso e di cui ho cercato l’equivalente. Ho conservato il commento fuori campo ogni volta che il testo mi sembrava impossibile da trasformare in dialoghi o troppo bello per amputarlo. L’idea del film è che la coppia non è un sistema soddisfacente, ma che in fondo

non ci sono altre soluzioni. Dal momento che si tratta di un argomento scabroso, bisognava scegliere un’attrice molto intelligente per sfumare certe situazioni”.