"Dopo il sonoro e il colore, quella del 3D sarà la vera terza rivoluzione nella storia del cinema. Dimenticate i ridicoli occhialetti di cartone con una lente rossa e l'altra verde, dimenticate quel fastidioso senso di nausea provato al termine della proiezione. Quella tecnologia era primitiva: oggi la parola d'ordine è digitale, quindi precisione, di conseguenza perfezione".
Jeffrey Katzenberg, amministratore delegato DreamWorks Animation, accompagna i doppiatori di Madagascar 2 (dal 19 dicembre in sala) nella capitale, poi li abbandona per un'oretta, giusto il tempo per regalare qualche assaggio del nuovo Mostri contro Alieni, divertente e gustoso omaggio alla fantascienza anni '50 e '60, di Rob Letterman e Conrad Vernon, primo film interamente concepito e realizzato in 3D dalla sua casa di produzione, nelle sale di tutto il mondo agli inizi di aprile 2009: "D'ora in poi realizzeremo ogni titolo in 3D - dichiara Katzenberg - e non sarà come una volta, quando i film venivano fatti in 2D e poi trasformati in post-produzione, ma il contrario: sarà un processo che inizierà già dalla stesura degli storyboard, con i disegnatori che devono concepire sin dall'inizio l'animazione non più appiattita bidimensionalmente, ma del tutto immersa nella storia". Che rimane comunque elemento portante per ogni prodotto, guai a sottometterla inserendo elementi inutili solo per aumentare effetti o colpi sensazionali: "Un brutto film rimane tale anche se viene concepito o trasformato in 3D - prosegue Katzenberg - quello che intendiamo fare noi è offire allo spettatore la possibilità di realizzare quel sogno che lo accompagna non appena il buio scende in sala, ovvero entrare completamente nella storia che gli viene raccontata".
Dal punto di vista tecnico, poi, Katzenberg spiega che le migliorie rispetto al passato per quello che riguarda la tridimensionalità non possono prescindere dall'evoluzione della tecnologia digitale: "Ora è finalmente possibile sincronizzare perfettamente le due macchine da presa per ottenere la visione stereoscopica delle immagini e, soprattutto, riprodurle in sala per mezzo di un unico proiettore, evitando così i problemi di un tempo, quando ne occorrevano due e il processo era ancora meccanico".
Nel giro di qualche anno, dunque, recessione globale permettendo, secondo Katzenberg il miraggio del 3D non sarà più tale: "Oggi come oggi negli States circa 1400 sale possono proiettare in 3D, a livello internazionale contiamo che già dalla prossima primavera si possa arrivare almeno a 500 e in Italia a 60, puntando per gli USA all'80% della copertura totale nell'estate del 2010, in concomitanza con l'uscita di Shrek 4. Per quello che riguarda i costi, invece, dal punto di vista produttivo il budget aumenta di circa 50 milioni di dollari per singolo film e facendo una stima al momento solo ipotetica, ogni biglietto per l'ingresso in sala costerà grosso modo quanto oggi per le sale con tecnologia IMAX, circa 5 dollari in più". Non poco, considerando la crisi economica in corso: "Come azienda - conclude Katzenberg - stiamo investendo moltissimo per raggiungere una qualità sempre più elevata. Ci vorrà più tempo per trovare una risposta al nostro lavoro? Pazienza: qualsiasi tipo di business al mondo, offrendo un prodotto migliore ai suoi clienti, non può non essere apprezzato".