Isabella Ragonese inaugura la nuova edizione di Aspettando il Festival, che porta attori e registi agli studenti delle scuole superiori nei mesi che precedono il Festival Internazionale del Film di Roma.
All'Istituto Statale d'Arte e Liceo Artistico Roma 2, l'attrice ricorda i primi passi nel mondo dello spettacolo: “Ho iniziato alla vostra età nei laboratori scolastici di teatro. La prima volta di fronte al pubblico avevo voglia di scappare. Recitare mi ha aiutato ad accettare la mia immagine ed il mio corpo. Ho capito che prima di tutto viene il carisma, la personalità e la cultura. Il cinema è arrivato più tardi, con Paolo Virzì che mi ha voluto come protagonista in Tutta la vita davanti. Un film che parla di precarietà sul lavoro, mentre Dieci Inverni di Valerio Mieli affronta il tema della precarietà sentimentale. Entrambi argomenti che coinvolgono le nuove generazioni”. 
Prima dell'incontro moderato dalla giornalista Cristiana Paternò, l'attrice ha mostrato ai ragazzi Una giornata particolare (1977) di Ettore Scola, con Sophia Loren e Marcello Mastroianni. “È stato il più bravo – dice la Ragonese di Mastroianni – perché sul set riusciva ad apparire naturale, ad essere se stesso. Ma aggiungeva qualcosa di unico ad ogni personaggio che interpretava. Nel film che ho scelto era un omosessuale”.
Il tema della diversità è al centro di Viola di mare, che Donatella Maiorca ha presentato nel corso della quarta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, protagoniste Isabella Ragonese e Valeria Solarino. “Credo che oggi l'opinione pubblica sia tornata indietro sul tema dell'omosessualità e delle minoranze in generale – commenta la Ragonese – c'è la tendenza ad omologarsi, a far rientrare tutto in categorie prestabilite, ad incasellare”.    
Nella quarta edizione di “Aspettando il Festival”, dedicata a Ugo Tognazzi a vent'anni dalla sua scomparsa, ciascun protagonista dell'iniziativa individua un film del grande attore italiano che gli studenti vedranno successivamente. “Ho scelto Straziami ma di baci saziami – sottolinea l'attrice – una commedia molto divertente che dimostra la grandezza di un interprete come Tognazzi. Riesce a rendere indimenticabile il suo personaggio anche se nel film occupa una parte minore”.
Isabella Ragonese riflette poi il suo punto di vista sul cinema italiano. “Non muore negli anni sessanta, oggi ci sono molti bravi registi che all'estero ci invidiano. Penso a Paolo Sorrentino, ad esempio”. Poi rivolgendosi direttamente agli studenti: “Vi suggerisco di vedere anche i film meno pubblicizzati, di rischiare, di ascoltare il passaparola. Solo questo consente ai giovani di emergere, soprattutto in una fase in cui manca il ricambio generazionale”.     
Aspettando il Festival sarà sempre a Roma venerdì 26 febbraio con Michele Riondino che incontrerà i ragazzi dell'Istituto Professionale “Federico Cesi”.