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E' un Raoul Bova particolarmente impegnato quello presente alla conferenza stampa romana del suo ultimo film Io, l'altro. Impegnato per manifestare la sua opinione sulle guerre che oppongono occidente ed oriente. Impegnato come attore in un film low-budget, ma ricco di contenuti. Impegnato infine, per la prima volta, anche in veste di produttore. "Ho applicato le regole imparate in America, c'erano difficoltà economiche, così ho rinunciato a parte del mio cachet a favore della produzione" ha affermato Bova. E' diventata così un film la sceneggiatura del regista tunisino Mohsen Melliti in esilio in Italia dagli anni ottanta per ragioni politiche. Io, l'altro è una storia a due. Un pescatore siciliano ed uno tunisino, amici puri, che dividono la vita su un peschereccio, finché una notizia diffusa dalla radio non semina il dubbio in Giuseppe (Raoul Bova) che Yousef (interpretato da Giovanni Martorana, attore del teatro di strada) sia un terrorista islamico. "Il sospetto è portato dai media che creano la paura" dice il regista. "Dopo l'11 settembre la paura e il pregiudizio riguardavano anche me - afferma Bova - anch'io li consideravo terroristi e di questo mi sono vergognato, di questo modo di pensare". Amicizia, identità, religione. Molti i temi trattati e rappresentati nel film. Una sfida importante per Raoul Bova reduce dalla trasferta americana e spesso eroe buono della fiction nostrana, che sostiene: "E' stata una bella scommessa per me, per capire se ero all'altezza di quel personaggio". L'attore si impegnerà sempre più spesso nella produzione, "non bisogna aspettare i copioni seduti sul divano, è un'esperienza che ripeterò". Il film uscirà venerdì 18 maggio distribuito dalla Fox in 50 copie.