"Durante le prove e nelle prime repliche ho sempre sentito una presenza impalpabile, a volte complice, a volte dispettosa, accanto a me in teatro. Mi piace pensare che Giulietta mi abbia condotto per mano in questa impresa". Michela Cescon parla per la prima volta, in un'intervista rilasciata a Cinecittà New, il daily online della Holding, del suo imminente impegno in Giulietta, il lungo monologo in cui incarna la Masina, in scena il 30 ottobre a Rimini, nell'ambito delle celebrazioni felliniane. "All'inizio - racconta l'attrice scoperta da Matteo Garrone con Primo amore - avevo molti timori ad affrontare un personaggio così grande, ma poi ho capito che bastava dire le parole di Fellini, riadattate dallo scrittore Vitaliano Trevisan. Era come recitare Eduardo". All'origine dello spettacolo, diretto da Valter Malosti e con le musiche di Nino Rota e Fatboy Slim, c'è un piccolo libro del regista de La dolce vita, praticamente la sua unica opera letteraria, un'edizione rara trovata da Remainder's. "E' la confessione di una donna che dopo molti anni di matrimonio si rende conto che il marito la tradisce e comincia ad affrontare il suo mondo interiore, popolato di presenze per venire a patti con qualcosa che ha tradito in se stessa". In pratica, Giulietta degli spiriti, ma "con qualcosa in più rispetto al film" chiarisce la Cescon, che dopo l'esperienza teatrale tornerà sul set diretta da Ferzan Ozpetek in Cuore sacro, dove interpreterà la mamma di una bambina morta, e con Marco Tullio Giordana in Quando sei nato non puoi più nasconderti, nel quale affiancherà Alessio Boni.