Dopo tanta televisione, Isabella Ferrari torna al cinema e lo fa, con un ruolo del tutto inedito e diretta dal marito Renato De Maria, in Amatemi, in uscita nelle sale il 3 giugno distribuito dalla Mikado. "Da cinque anni mancavo dal grande schermo e questa cosa mi faceva stare in pena ogni giorno - dice l'attrice, che negli ultimi anni è stata completamente assorbita dalla fiction -. Dopo tante proposte poco interessanti, ho trovato un personaggio bello e importante". Isabella Ferrari è Nina, una trentacinquenne che viene lasciata dal marito (Pierfrancesco Favino). Distrutta da questa separazione, trova la forza di reagire il giorno del suo compleanno. Getta nello scarico del rubinetto la fede, nella spazzatura tutto quello che gli ricorda il marito, va dal parrucchiere, dall'estetista e riempie il guardaroba di abiti sexy, calze a rete, wonderbra e scarpe col tacco a spillo. Decisivo è l'incontro con uno sconosciuto (Branko Duric), il primo di una serie di uomini (Valerio Mastandrea, Marco Cocci, Giampaolo Morelli, Marco Giallini) che la condurranno verso la riscoperta della propria sessualità e, progressivamente, di se stessa. "Ho sempre interpretato ruoli drammatici e per la prima volta sperimento una parte più leggera - continua Isabella Ferrari -. Era l'aspetto che più mi attirava del mio personaggio, ma anche quello che più mi spaventava". Amatemi è stato pensato e scritto appositamente per lei. "Questo film è nato da una parte dall'esigenza di lavorare con Isabella e dall'altra da quella di raccontare una storia tutta al femminile con un'ambientazione post-moderna" spiega De Maria, al suo terzo lungometraggio dopo Hotel Paura e Paz!. A fare da sfondo alla vicenda sono, non a caso, gli stessi luoghi della costiera romagnola in cui Valerio Zurlini ha girato La prima notte di quiete con Alain Delon. "Non volevo ambientare la storia né in una località di provincia, né in una metropoli, ma in un non-luogo, una città che con i suoi centri commerciali e le sue grandi arterie esprimesse la solitudine in cui ci muoviamo. Mancano i luoghi d'incontro e l'AIDS ha reso difficili le relazioni interpersonali. Nina trova la forza di prendere in mano la propria vita e di essere lei ad andare incontro agli altri. E' un gesto molto coraggioso per una donna". Ad accompagnare la Ferrari nel suo percorso di ricerca interiore ci sono anche due donne Giulia (Donatella Finocchiaro) e Camilla (Camilla Filippi): "Sono stata io a suggerire l'introduzione di un personaggio femminile al fianco di Giulia" dice l'attrice. Amatemi "è un film importante proprio per lo spazio che dà alle donne - conclude Valerio Mastandrea, che a giorni inizierà le riprese del nuovo film di Antonio Albanese -. Il cinema ha bisogno di storie che raccontino l'universo femminile, anche per aiutare noi uomini a capire".