La fama internazionale della piccola Società di produzione italiana, finanziata parzialmente dalla Fondazione religiosa San Marcellino e di cui sono titolari Nicola Giuliano e Francesca Cima è dovuta essenzialmente al successo riscosso anche negli States del film diretto da Sorrentino Il Divo. A distanza di dieci anni dal primo film del regista partenopeo L'uomo in più la Indigo continua a perseguire una delle sue caratteristiche: la ricerca di nuovi talenti con un lavoro paziente di sostegno e senza ambire a rapidi guadagni. Questo aspetto viene sottolineato ed apprezzato nell'intervista che Nick Frost ha realizzato per la rivista specializzata Variety con Giuliano e Cima. Per esempio La Bocca del Lupo, il film diretto dal giovane regista italiano Pietro Marcello (incentrato su una tenera storia d'amore tra un assassino in carcere e un tossico dipendente transessuale) ha già guadagnato diversi premi internazionali ripagando la sfida di puntare su nuovi talenti. Come pure il film del regista Giuseppe Capotondi La doppia ora lanciato ai festival di Venezia e Toronto ma già apprezzato all'estero tant'è che sarebbe in lavorazione un remake in lingua inglese. Inoltre, è già in montaggio un altro film di Sorrentino, addirittura in lingua inglese, intitolato This Must Be The Place che vedrà protagonista Sean Penn nella parte di una rock star in pensione. Il film sarà lanciato in Irlanda e negli Stati Uniti con il partenariato della Lucky Red. Un altro giovane regista lanciato dalla piccola casa di produzione è Andrea Molaioli con il suo primo film La Ragazza del Lago, sbarcato con successo all'estero, ed attualmente impegnato nella preparazione del film Il Gioiellino, sul crac Parmalat, di prossima lavorazione. Nell'intervista Nicola Giuliano condivide la valutazione su una nuova fase della cinematografia italiana dal punto di vista della maggiore qualità e professionalità, degli scrittori, dei registi e degli attori. Peccato che in Italia il duopolio Rai-Mediaset, i due principali broadcaster, monopolizzino il settore dei finanziamenti e della distribuzione, riuscendo ad accaparrarsi il mercato dei diritti e persino dei finanziamenti statali. Secondo i titolari della Indigo Film, persino la nuova legislazione sulle agevolazioni fiscali ha creato confusione e disagio invece di aiuto, confermando di fatto la necessità di continuare a fare ricorso alle usuali risorse finanziarie.