Al via ieri sera a Mantova la X edizione degli “Incontri del cinema d'essai”. Organizzati dalla FICE, ogni anno attirano un numero sempre maggiore di produttori, distributori, esercenti e giornalisti (si prevedono 400 accreditati). E sarà sempre la Multisala Ariston il cuore dell'evento, che quest'anno metterà a disposizione non una ma ben due sale alle 15 anteprime, che vedremo nei nostri cinema nei prossimi mesi. “Abbiamo arricchito il programma eppure siamo stati costretti a dire no a delle richieste” commenta Paolo Protti, “Nonostante i vari tagli causati dal periodo di crisi che attraversiamo, il Comune di Mantova ha deciso di sostenere ancora gli “Incontri del cinema d'essai” sia per dare lo spazio meritato alla qualità, sia per il grande ritorno sulla città di quest'evento”. Ci saranno anche incontri con registi e produttori, tavole rotonde, proiezioni di trailer e visioni di pellicole sostenute dalla Mantova Film Commission. Altri luoghi della città di Mantova ospiteranno eventi legati al programma. Domani sera presso l'affascinante Teatro Bibiena avrà luogo la consegna dei premi FICE, mentre la cena in onore dei premiati si svolgerà nello storico Palazzo della Ragione.
Il film che ha aperto ufficialmente la manifestazione è Séraphine di Martin Prevost. Il racconto della vita della serva diventata pittrice ha affascinato il pubblico d'Oltralpe, al punto di vincere 7 Premi César. Uno di questi riconoscimenti, meritatissimo, è andato all'intensa Yolande Moreau, che interpreta l'artista che trovava rifugio e pace nella natura, nel canto religioso e, appunto, nella pittura. Le altre pellicole in cartellone oggi sono Another year di Mike Leigh, Tamara Drewe di Stephen Frears, This is England di Shane Meadows e l'applaudito all'ultima Mostra del Cinema di Venezia Post mortem di Pablo Larrain. Chiudono l'elenco Into Paradiso di Paola Randi, che l'ha presentato assieme al produttore Fabrizio Mosca, e il nuovo blindatissimo film di Gianni Di Gregorio (reduce del successo a sorpresa di Pranzo di Ferragosto), proiettato in una versione ancora non definitiva. Applausi hanno accompagnato i titoli di coda de L'illusionista, il nuovo piccolo gioiello d'animazione di Sylvain Chomet. A 7 anni di distanza dall'acclamato Appuntamento a Belleville, il regista porta sullo schermo una sceneggiatura del maestro francese Jacques Tati, che però quest'ultimo non realizzò mai. Il film è un puro atto d'amore al grande regista: le avventure del protagonista e la quasi mancanza di dialoghi non possono non farci ripensare al suo glorioso passato.