"Non è un film sulla famiglia, ma sull'idea di famiglia". A parlare è Ginevra Elkann alla presentazione di Magari, in esclusiva da domani (21 maggio) su Raiplay.

Un'opera prima nata da "uno spunto autobiografico" di una regista che viene non da una famiglia qualunque, ma da una delle più importanti famiglie italiane, quella degli Agnelli.

"Volevo parlare di emozioni, come l'amore, la paura e la tristezza, queste sono universali. Poi ci sono cose che riguardano l'infanzia, cose che sembrano piccole, ma fanno di noi gli adulti che siamo", spiega Ginevra Elkann che racconta con questo film una famiglia imperfetta, composta da Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher e Céline Salette, e vista dagli occhi e attraverso le fantasie di Alma, una bambina che vorrebbe quella famiglia perfetta che tutti tanto vorrebbero, ma che in realtà non esiste, e dei suoi due fratelli.

"La storia è nata da una conversazione con Chiara Barzini, che è la sceneggiatrice del film- prosegue-. Siamo entrate dentro i nostri ricordi e nella memoria degli anni ottanta e novanta. Sono contenta che questo film esca in un momento del genere in cui, stando a casa, siamo tutti molto ricollegati alla famiglia". E Chiara Barzini sottolinea: "Volevamo raccontare i nostri genitori e l'essere figli senza troppo giudizio. Con empatia verso questi padri sgangherati, ma che comunque hanno cuore".

Nei panni di questo padre piuttosto imperfetto, che si ritrova a passare le vacanze di natale con i suoi tre figli al mare a Sabaudia, vi è Riccardo Scamarcio. "Interpreto un papà non abituato ad avere accanto i suoi figli - dice l'attore-. Un sognatore, un idealista, uno scrittore e un regista che non è capace di assumersi pienamente le proprie responsabilità". Al suo fianco vi è Alba Rohrwacher, nel ruolo della sua fidanzata, che lo aiuta anche a scrivere la sceneggiatura del suo film.

"Si trova a dover far parte di questa famiglia allargata- dice l'attrice-. Questo è un film che racconta la possibilità di una famiglia di estendersi aldilà dei legami di sangue. Il mio personaggio prima verrà messo in discussione e poi accettato dai suoi figli. Darà agli altri la possibilità di cambiare".

E ancora: "Ginevra ci ha immersi in un mondo accogliente e vero nel quale è stato facile muoversi. Un mondo che derivava dalla sua memoria, fatto di sensazioni e di emozioni. E' stata talmente brava a crearlo che immediatamente il suo universo è diventato anche il nostro. Un contesto capace di contenere anche il mio di ricordo". Un film che contiene non solo il "ricordo" di Alba Rohrwacher, ma anche quello di Riccardo Scamarcio: "Ho provato grande empatia con Alma che immagina i suoi genitori di nuovo insieme. Anche io all'età di sette anni pregavo sperando che non si separassero e poi mi addormentavo".

"Non un affresco sociale, ma un ritratto intimo", quello che Ginevra Elkann ha voluto fare con Magari. Ma il "ritratto" di tutti questi personaggi con le loro aspirazioni e i loro sentimenti è piaciuto ai suoi familiari ovvero il padre Alain Elkann e i suoi fratelli John e di Lapo? "I miei fratelli sono stati felici di vedere che finalmente ho potuto dirigere un film. Gli è piaciuto molto. Mio padre anche lo ha apprezzato. Non so quanto lui si riconosca in questo padre. Ci sono alcune cose sue, ma anche tante non sue. L'ha visto come un film e non come il ritratto della sua famiglia", risponde lei, che oltre ad essere una figlia, è anche madre di tre figli.

"I bambini sono quelli che hanno più capacità di adattamento e poi hanno la grande capacità della curiosità e questo li salva sempre - dice-. Nel lockdown i miei figli sono stati pieni di risorse e sono diventati autonomi. Fanno le cose da soli e sono riusciti a trovare un loro equilibrio".

Il film è prodotto da Wildside. "Casualmente Magari racconta il lockdown ovvero una famiglia costretta a stare insieme", commenta il produttore Lorenzo Mieli.

Un'emergenza che non ha permesso al film di andare in sala. "Le sale riapriranno il 15 giugno- dice l'amministratore delegato di Rai Cinema Paolo Del Brocco-. Come tutto il mondo del cinema ci stiamo interrogando in questi mesi su come rispondere positivamente al blocco delle nostre attività. Ovviamente l'uscita in sala resta la priorità per un film. Tuttavia, in accordo con i produttori, abbiamo capito che dovevamo offrire comunque un'opportunità a quei film che avevano un'uscita programmata in questi mesi e che difficilmente sarebbero riusciti a trovarne un'altra nel medio periodo: per questo è nato l'accordo con Raiplay". 

Magari è dunque il primo di questi titoli proposti da quest'iniziativa: otto nuovi film in anteprima assoluta su Raiplay.

Tre inediti: Bar Giuseppe di Giulio Base, La rivincita di Leo Muscato e Abbi fede di Giorgio Pasotti. E altri quattro titoli: Lontano Lontano di Gianni Di Gregorio, Otzi e il mistero del tempo di Gabriele Pignotta, Dafne di Federico Bondi e Un giorno all'improvviso di Ciro D'Emilio. Una collaborazione nata dalla collaborazione tra Rai Play e Rai Cinema e iniziata a febbraio con il successo de Il Sindaco del rione Sanità e che prosegue con altre proposte in esclusiva.