Arriva nelle sale italiane il film vincitore dell'Orso d'Oro alla scorsa edizione del Festival di Berlino, Il segreto di Esma, diretto dall'esordiente Jasmila Zbanic e candidato all'Oscar come miglior film straniero per la Bosnia. Distribuito da domani nei cinema dall'Istituto Luce, con il patrocinio di Amnesty International, il film è ambientato nella Bosnia postbellica e racconta la storia di Esma e di sua figlia Sara. Quest'ultima non ha mai conosciuto suo padre ed è convinta che sia un eroe di guerra. In realtà la sua nascita è frutto dello stupro subito da Esma in un campo profughi durante il conflitto con la Serbia. "Ho iniziato a scrivere questo film quando ero incinta - racconta la regista, a Roma per presentare il film -. Quando è nata mia figlia la mia vita è stata sconvolta da questo evento positivo, mi sono allora chiesta come dovessero sentirsi quelle donne che avevano avuto dei figli che non volevano". Sono 20 mila le donne, di ogni religione, che durante il conflitto nella ex Jugoslavia sono state stuprate. "Non faccio differenze tra le vittime di questo orribile crimine, ma - continua Jasmila Zbanic - le mussulmane costituiscono il nucleo più numeroso, questo perché vi era il preciso intento strategico di colpire quelle persone che, per motivi religiosi, consideravano il sesso al di fuori del matrimonio come qualcosa di ingiusto". Grazie al film, il parlamento bosniaco ha approvato una legge in base alla quale vengono considerate vittime di guerra anche queste donne, "il problema è che i responsabili di tali atrocità sono ancora a piede libero e a molte di loro capita ancora ogni giorno di incontrare il proprio carnefice, come succede o crede che succeda a Esma" dice Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International. "Non tutte le donne sono state capaci di un gesto d'amore come quello di Esma, molte hanno scelto di non portare avanti la gravidanza, altre hanno abbandonato i loro figli appena nati, altre si sono suicidate, altre ancora sono state ripudiate dai propri mariti e dalle proprie famiglie per essere state violentate. Ma in nessun caso possono essere giudicate". Non è la prima volta che l'organizzazione sostiene film con tematiche che riguardano i diritti umani, "lo abbiamo fatto in precedenza con Hotel Rwanda, Paradise Now, Moolaadé e di recente Water, ma il problema della violenza sulle donne non riguarda soltanto i paesi della ex Jugoslavia - continua Noury -. In Francia ogni 4 giorni una donna viene uccisa dal suo partner, in Italia il 55 per cento delle donne ha subito molestie sessuali e il 95 per cento degli stupri resta impunito".