"Il modo di produzione del cinema è l'anarchia, io spero che possa continuare ancora per un po', che si possa continuare ancora a fare un po' d'anarchia con il cinema". Questa frase di Marco Ferreri, tratta da un'intervista inedita al grande regista morto dieci anni fa (il 9 maggio 1997), fa parte del film documentario Marco Ferreri il regista che venne dal futuro, che Mario Canale porterà alla Festa del Cinema di Roma per un omaggio al grande autore di Dillinger è morto, La grande abbuffata, Ciao Maschio. "Verrà presentato in anteprima nella sezione Extra in una giornata dedicata a Marco Ferreri che stiamo realizzando insieme alla moglie Jacqueline - dice Mario Sesti, direttore artistico della Festa - e comprenderà il restauro de L'udienza, un montaggio di sequenze censurate dai suoi film di cui si sta occupando la Cineteca di Bologna, il doppio finale della Donna scimmia recuperato dalla Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale e un montaggio di tutte le apparizioni televisive di Ferreri delle Teche Rai. Sarà un omaggio con il quale la cultura e le istituzioni del cinema, insieme alla Festa del Cinema di Roma, ricorderanno un regista senza il quale il cinema italiano contemporaneo non sarebbe stato lo stesso". Il documentario di Mario Canale, prodotto da Surf Film, La 7 e Orme, contiene - oltre alle numerose conversazioni con Ferreri avvenute a partire dagli anni ottanta - brani di film, immagini dai set e interviste con collaboratori e amici, sceneggiatori, produttori, attori, artisti, da Sergio Castellitto a Gerard Depardieu, da Jacqueline Ferreri a Enzo Jannacci, da Christopher Lambert a Citto Maselli, da Ornella Muti a Michele Placido fino a Catherine Spaak.