Un po' Bambi, un po' strega cattiva, ma completamente umana nelle sue sofferenze. E' la tartaruga sobillatrice doppiata da Anna Marchesini nel cartoon francese La profezia delle ranocchie, in uscita il prossimo 15 ottobre. Fiaba sociale e poetica sui temi della pace e della convivenza nella diversità, il lungometraggio di Jacques-Remy Girerd si ispira alla storia dell'Arca di Noè e ricorda la 'Fattoria degli animalì di Orwell. "è una lezione di tolleranza - dice la Marchesini -, l'incarnazione del mondo diverso che da figlia del '68 ho sempre sognato: una società pacifica, in cui regnino la pace e il rispetto per gli altri". Una speranza che l'attrice e doppiatrice non ha mai abbandonato: "Dobbiamo la percezione catastrofica della realtà all'omologazione culturale e alla rappresentazione dei media. Sono invece convinta che sia molto più complessa e sfaccettata", Anche a questo, spiega, si deve la sua partecipazione al film: "L'impegno dei cartoon non deve essere un imperativo, ma è certo meglio educare i bambini alla tolleranza che alla violenza".
Primo film d'animazione interamente realizzato in Francia da 20 anni a questa parte, La profezia delle ranocchie rilegge la storia dell'Arca di Noè attraverso la fiaba di Ferdinand. Vecchio marinaio burbero e bonaccione ritiratosi in campagna, viene informato dal consiglio dello stagno della profezia che dà il titolo al film: 40 giorni  e 40 notti di pioggia spazzeranno via le campagne. Ferdinand improvvisa allora un'arca e ci imbarca la moglie somala, il figlio adottivo con la sua piccola amica e tutti gli animali del circondario. La convivenza tra erbivori e carnivori si rivela difficile, ma resiste fin quando a turbarla interviene la tartaruga doppiata dalla Marchesini: "Non è un personaggio univoco - spiega -. Prima seduce tutti e poi tenta di istigarli alla rivolta, ma il suo percorso incarna una parabola piena di sfumature. Le sue rivendicazioni affondano le radici in una sofferenza atavica, fatta di sfruttamento e angherie da parte degli uomini. Non c'è quindi condanna nei suoi confronti, ma comprensione e speranza in un'alternativa migliore". 
Alla televisione la Marchesini non pensa. Anche il passato con Lopez e Solenghi è una parentesi chiusa. "Un'esperienza fondamentale - dice -, ma che ormai non avrebbe più senso ripetere". Oggi guarda invece al teatro e si dice entusiasta di dare voce ai cartoon: "All'inizio non mi piacevano molto, ma da quando sono mamma ho imparato ad apprezzarli e a divertirmi moltissimo. Il doppiaggio è uno stimolo professionale enorme, che ti consente di giocare sia sui contenuti che sulla caratterizzazione dei personaggi". Per la 'Profezia delle ranocchiè c'è inoltre stata una spinta in più: "Ho ricevuto indicazioni molto precise - racconta - e la richiesta di spaziare da Bambi alla strega cattiva: una bellissima sfida". Attualmente la Marchesini è al lavoro su Le due zittelle, monologo da lei stesso diretto e ispirato all'omonimo romanzo di Tommaso Landolfi, che gioca sulla storpiatura grammaticale del titolo. Il 14 dicembre all'Eliseo, lo spettacolo passerà poi al Piccolo di Milano.