"L'essere e l'apparire non sono più contrapposti: anche se sei una persona non così attenta alla perfezione, alla fine sei comunque costretto a farci i conti". Questo, secondo la protagonista Laura Chiatti, è il senso del nuovo film di Pappi Corsicato, Il volto di un'altra, oggi in Concorso al Festival di Roma. Ambientato in una villa-clinica immersa nei boschi del Tirolo, il film racconta la storia di Bella e di suo marito René (Alessandro Preziosi): lei è la popolare, bellissima conduttrice di uno show televisivo sulla chirurgia estetica, lui il medico chirurgo idolatrato dalle pazienti che, nello stesso programma, effettua gli interventi sugli ospiti. Licenziata dallo sponsor per la nuova stagione, Bella è vittima di un grave incidente automobilistico: "volto sfigurato", la versione ufficiale. Ma dietro quelle bende si nasconde l'inganno con cui provare a rilanciare la propria carriera e intascare, insieme al marito, il cospicuo premio assicurativo.
"Amo divertirmi quando faccio i film - dice Corsicato - e anche per questo c'è un continuo gioco sul dubbio: è naturalmente una critica verso un certo tipo di realtà ma al tempo stesso il nasconde una sorta di empatia nei suoi confronti".
Empatia che non manca è quella nei confronti del cinema tout court: "Affrontiamo cose già dette e raccontate in passato, certo, ma le numerose citazioni - da L'asso nella manica di Billy Wilder a Occhi senza volto di Georges Franju - sono servite più che altro per aggiungere qualcosa alla storia", spiega ancora il regista. Che ancora una volta dirige, tra gli altri, l'attrice feticcio Iaia Forte, stavolta chiamata ad interpretare la suora della clinica: "Il cinema italiano spesso ti costringe a ruoli naturalistici, con Pappi si può andare oltre". Cosa che trova conferma anche nell'interpretazione di Laura Chiatti: "Per la prima volta ho potuto mettermi in gioco rispetto ad altri ruoli affrontati in passato. Credo che Bella sia un personaggio pirandelliano, una donna che cerca di rilanciare la propria immagine sfruttando una situazione che per il mondo esterno è solamente sfavorevole". Complice in apparenza, tremendamente arrivista in sostanza, il marito chirurgo interpretato da Preziosi: "René rappresenta un interessante contrappunto dell'universo femminile, uno spunto di conflitto nei confronti della donna, fisiologicamente portata più dell'uomo a voler essere qualcosa di diverso da sé".