Nato a Roma nel 1962, esordiente dopo alcuni corti nel 1999 con L’ospite, seguito nel 2004 da Fino a farti male, Alessandro Colizzi ha presentato questa mattina a Roma il suo terzo lungometraggio, dal titolo Crushed lives – Il sesso dopo i figli. Tra i partecipanti alla conferenza stampa, Colizzi chiarisce subito il doppio titolo: “Tutto nasce - spiega - perché il film ha partecipato a tre festival in America, ai quali si è presentato con questo titolo inglese che può essere tradotto come Vite schiacciate. La seconda parte è più legata alle tematiche del copione: quella centrale vuole indagare con originalità il momento dell’arrivo di un figlio, provando a capire cosa succede negli equilibri di una coppia. Posso aggiungere che il film si rivolge a tutti e che, nonostante certi particolari dettagliati, non è autobiografico”. Silvia Cossu, cosceneggiatrice e coautrice del libro Patatrac – Il sesso dopo i figli da cui il film prende il via, precisa che “in vista della stesura del copione,  abbiamo mandato a 50 coppie, sposate e no, un questionario con alcune domande molto precise sul’argomento. Devo dire che non ha riposto nessuno e a quel punto abbiamo scelto di procedere da soli sulla scorta di conoscenze e osservazioni nostre. Abbiamo cercato di costruire una sorta di torta della sessualità, nella quale ciascuno potesse ritagliarsi la propria presenza”.

A collegare le singole storie di coppie quarantenni c’è il film nel film che Saverio gira, interrogando appunto amici e conoscenti come momento di raccolta materiali per il film da fare sul tema in oggetto. Walter Leonardi è Saverio, il regista, e con lui sono presenti all’incontro, tra gli attori, Nicoletta Romanoff (Dafne, la moglie), Euridice Axen, Carmen Giardina, Leonardo Sbragia, Alberto Basaluzzo, Cesare Apolito, Caterina Capodilista. Nei vari interventi viene sottolineato il tono da commedia del film (qualcuno, dice Colizzi, chissà perché lo etichetta come ‘drammatico’), l’intento di affrontare un argomento come il sesso dentro il nucleo familirare restando sui toni dell’ironia e dell’autoironia. Euridice Axen precisa: “Spesso è difficile parlare con gli uomini di queste cose. Il più delle volte tendono a svicolare, a glissare. Forse sarebbe il caso di attivare una maggiore educazione sessuale”. Ancora Colizzi per concludere: “Il film è il risultato di un grande sforzo produttivo e di passione. Nasce da un casting durato 5 mesi, perché servivano attori giusti quanto a motivazioni e convinzione. Dopo qualche riflessione, abbiamo deciso di distribuirlo in proprio con la sigla Film Daedalus, sono stati avviati rapporti diretti con esercenti che hanno ottenuto riscontri incoraggianti, e il film uscirà il 25 giugno in circa 17 sale in tutta italia.