E' il Santo più conosciuto al mondo, quello canonizzato nel minor tempo possibile, 11 mesi dalla sua morte, ma anche quello nella cui vita s'intrecciano in ugual misura verità, mito e leggenda. La storia di Sant'Antonio è diventato un film per il cinema, Antonio, guerriero di Dio. E' il primo lungometraggio interamente dedicato a questa figura religiosa, dai tempi del muto. Diretto da Antonello Belluco e prodotto con il sostegno dello Stato dalla AB Film, per un costo di circa 4 milioni e mezzo di euro, il film è interpretato dallo spagnolo Jordi Mollà. "Chi era Sant'Antonio? Un uomo con il senso rivoluzionario di Che Guevara, l'umiltà di Ghandi e l'intelligenza per trasmettere la fede di Karol Wojtyla" ci dice l'attore. Non indossa più il logoro saio marrone con il quale lo avevamo visto sul set, quando lo incontriamo al termine di una lunga giornata di lavoro.

GUERRIERO E CONDOTTIERO
"Di questo personaggio mi ha colpito l'incredibile forza interiore. Era allo stesso tempo un missionario, un rivoluzionario, un uomo di cultura" racconta Mollà in perfetto italiano. Sceneggiato dallo stesso regista, al suo esordio nel cinema dopo anni di carriera spesi tra pubblicità, videoclip e televisione. "Antonio, guerriero di Dio non è un'opera didascalica e biografica, ma un film sociale e politico - spiega Belluco -. Antonio era un condottiero, un trascinatore di folle, un giustiziere di Dio che usava la lingua al posto della spada. Quando parlava ci andava giù pesante, senza mezzi termini. Entrava gioioso in una piazza come faceva Wojtyla, ma quando era il momento di tirare le somme non esitava a condannare duramente le persone che sbagliavano".

CORREVA L'ANNO
Il film si apre nel 1263, sono trascorsi trentadue anni dalla morte di Antonio e lui riposa nella Basilica di Padova. Un frate inginocchiato di fronte alla sua tomba prega e piange. Poi inizia a raccontare e un flashback riporta lo spettatore al 1221, anno in cui il religioso naufraga sulle coste della Sicilia con una nave di ritorno dall'Africa e viene salvato da Fibonacci. Su quella stessa imbarcazione è nascosto un tesoro che l'usuraio Tebaldo intende recuperare. Affida quest'incarico a due suoi seguaci, Baldricco e Folco. Quest'ultimo (un personaggio di pura invenzione) viene a conoscenza della disavventura occorsa ad Antonio e, credendo sia stato lui a recuperare il prezioso bottino, si mette sulle sue tracce. Lo incontra a Rimini e, affascinato dalla sua spiritualità, decide di seguirlo nei suoi pellegrinaggi. Dopo la morte di Francesco, Antonio diviene il suo successore e la nuova guida spirituale dell'ordine dei frati minori. E' in questa veste che nel 1231 arriva a Padova.

LA PRIMA VOLTA DI MOLLA'
In Spagna Mollà è una vera celebrità, ha lavorato con Pedro Almodóvar e Bigas Luna ed è di casa anche a Hollywood dove è stato tra gli interpreti di The Alamo e Bad Boys 2. Antonio, guerriero di Dio è il primo film che gira in Italia. "Mi sono lasciato conquistare dall'entusiasmo di Antonello e dalla luce di questo personaggio, una luce che non si spegne mai, fatta di dolore, come quella che animava Wojtyla - racconta -. Prima d'ora non mi era mai capitato di partecipare a un progetto simile. Se paragonato ai film che si producono in America si potrebbe definirlo un piccolo film, ma la verità è che abbiamo fatto qualcosa di grande".