A otto anni di distanza da The Lion in Winter, Andrei Konchalovsky - che fu tra i più stretti collaboratori del grande Tarkovsky (a proposito: il prossimo 28 dicembre ricorreranno i 25 anni dalla morte del maestro russo) - torna a farsi vedere nelle sale italiane con Lo schiaccianoci 3D (distribuito dalla M2 Pictures). Il film è tratto dalla favola scritta da Ernst Theodor Amadeus Hoffmann diventata un classico del balletto con le musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij.
Protagonista una bambina di nove anni, Mary (Elle Fanning), il cui monotono Natale viennese si riempie improvvisamente di emozioni dopo l'arrivo dello zio Albert (Nathan Lane) che ha un regalo per lei: uno schiaccianoci magico che prende vita e si anima trascinandola in un mondo fantastico, ma non perfetto.
Come imperfetto è stato finora il cammino del film. Nonostante l'accattivante trama e un cast di tutto rispetto - oltre alla Fanning, ricordiamo John Turturro nei panni del tirannico Re Topo - in America la pellicola è stata un clamoroso flop: costata 90 milioni di dollari, ha incassato negli States appena 195 mila dollari e nel mondo complessivamente finora meno di 15 milioni.
Non solo: Lo schiaccianoci ha avuto il privilegio - se così si può dire - di aggiudicarsi da subito una nomination nella neonata categoria dei Razzies (le famigerate pernacchie del cinema, ovvero gli Oscar ai peggiori), quella per i film 3D. Bisognerà vedere come sarà accolto dal pubbblico italiano (sempre che non esca in un numero di copie risibile). E valutare attentamente come la critica di casa nostra giudicherà il lavoro sulla stereoscopia fatto da un autore come Konchalovsky: visto che il film, per la stampa, è stato proiettato solo ed esclusivamente in 2D...