Laconico, irritante, amabile. Hayao Miyazaki non smentisce la sua fama di pessimo conferenziere, risponde a malapena alle domande della stampa ma lascia il Palazzo del Casinò - dove ha appena presentato la sua nuova fatica, Ponyo On The Cliff By the Sea, in Concorso alla Mostra - tra gli applausi. Non importa. Il maestro giapponese dell'animazione, già Leone d'oro alla Carriera, ci ha abituati a parlare con le immagini e pure stavolta il suo eloquio in formato cinema non fa una piega e mette tutti d'accordo. In molti ieri sera hanno applaudito alla fine della proiezione stampa di Ponyo, "fiaba avventurosa sull'amore infantile", come la definisce il maestro, e "risposta alle afflizioni e alle incertezze dei nostri tempi". Protagonista una pesciolina marina, Ponyo appunto, che sogna di diventare un essere umano e vivere la sua tenera liason con un bimbo di nome Sosuke. Di mezzo il mare naturalmente, vera e propria presenza vivente che interagisce con il mondo di superficie. Confermata la rinuncia da parte di Miyazaki della Computer Graphic a favore "di un'animazione più umana, fatta di cuore e matita", il maestro nega ogni rivalità con la produzione americana: "Tra noi solo reciproca simpatia e rispetto". Evidente il debito con la cultura europea, sia nei riferimenti a La sirenetta di Hans Christian Andersen, "che ho letto all'età di nove anni con molte riserve perché negava alle sirenette un'anima", sia nei rimandi più o meno espliciti all'opera di Wagner, La valchiria, come succede ad esempio col nome originario di Ponyo, chiamata in realtà Brunilde, o nel passaggio in cui lo score musicale del film riprende il tema della celebre cavalcata, "mentre la bambina si fa traghettare dalle onde", conferma il regista. Ma non è, come suggerisce qualcuno, un film nato per il pubblico del Vecchio Continente: "Quando l'ho realizzato - dice Miyazaki - volevo rivolgermi a tutti". Nè che il maestro abbia ricreato "il suo maremoto" sulla scorta del tragico Tsunami che ha colpito le Maldive: "quello del mio film non fa una vittima, non ha connotazioni negative". Come non le ha l'oceano: "Il mare va, il mare viene, secondo un inesauribile movimento ciclico. L'uomo non può farci niente, tranne accettarlo".