"L'amore, tutto sommato, si impara per questo abbiamo pensato ad un manuale, tanto la vita è a cicli che si ripetono, come l' amore, destinato ad iniziare, avere il climax e andare poi in discesa". A parlare è il regista e sceneggiatore Giovanni Veronesi che presenta il suo nuovo film, Manuale d'amore, in uscita nelle sale italiane il 18 marzo distribuito dalla Filmauro. Prodotto da Aurelio De Laurentiis e interpretato da Silvio Muccino, Carlo Verdone, Luciana Littizzetto, Jasmine Trinca, Dino Abbrescia, Margherita Buy e Sergio Rubini, è una commedia corale e racconta quattro storie concatenate tra loro sulle diverse facce dell'amore: l'innamoramento, la crisi, il tradimento, l'abbandono. "Adesso che ho quarant'anni e questo ciclo l'ho vissuto più volte ho potuto permettermi di raccontare l'amore, in realtà il tema più sfruttato e strapazzato del mondo" dice il regista, reduce dal successo di Che ne sarà di noi. "Ho cercato di trattare questo argomento alla maniera della commedia italiana, con ironia e al tempo stesso, malinconia.  E questo grazie ad un cast straordinario che avrebbe fatto godere qualsiasi regista. Posso dire che questo è il film che ho sempre sognato fare". L'idea è nata per caso da una chiacchierata con Vincenzo Cerami, qualche anno fa, "poi ho aspettato che tutti gli attori che avevo contattato fossero liberi" confessa Veronesi. "Più che di episodi il film si compone di cicli, ognuno dei quali scivola nell'altro come si trattasse di un solo film, anzi alla fine il tutto si ricompone quando Verdone entra nella libreria dove si vende un Manuale d' amore e dove lavora Muccino, la cui storia d'innamoramento apre il film". In realtà, quando ancora scorrono i titoli di testa, il film inizia con un primo piano di Anita Caprioli che legge in diretta ad una radio spezzoni destinati ai cuori infranti tratti da questo fantomatico volume di americana concezione. Si spiega, per esempio, come l'appena mollato può e deve mangiare, come si deve vestire, come deve rispondere al telefono, come deve difendere la sua dignità. "Perchè - dice Muccino - in amore spesso si diventa ridicoli e senza accorgersene. Questo film aiuta tutti a vedersi allo specchio".