Il toccante incontro di una mamma col paese del bambino che da dieci anni sostiene a distanza. Questo è Piedi x terra, esordio al documentario di Amanda Sandrelli, domani in programma al Festival Tertio Millennio di Roma: fotografia emozionata e non razionale di un Malawi messo in ginocchio dalla povertà e falcidiato dalla piaga dell'Aids, che lo ha privato di un'intera generazione. Qui la figlia di Stefania Sandrelli si è recata la scorsa primavera col marito Blas Roca Rey e il produttore Leone Crescenzi, per raccontare il suo incontro col piccolo Mobvutu, a cui ha consentito di crescere e studiare, grazie al sostegno che gli ha fornito con la Ong Action Aids: "Dare una mano a un bambino all'altro angolo del pianeta, avendone messo al mondo uno qui, mi sembrava il minimo che potessi fare. Non appena ho saputo che lo avrei incontrato, ho deciso di vivere e documentare questa esperienza. In principio non sapevo come e che cosa avrei girato: sono arrivata lì senza preconcetti e con la sola intenzione di aprirmi a tutto quello che fosse accaduto. Come previsto, alla fine, la cosa più importante non è stata conoscere lui, ma instaurare un rapporto con una realtà altrimenti impossibile da immaginare".
Il Malawi che Amanda Sandrelli fotografa con Piedi x terra è un paese dalla povertà abissale: un prodotto nazionale lordo di appena 180 dollari annui, che fa il paio con una mortalità infantile del 215 per mille. Principale responsabile di questa strage degli innocenti è l'Aids, una piaga che la regista non esita a paragonare alla peste: "E' quello il vero, grande, problema. Rispetto agli standard africani, le condizioni di vita sarebbero per il resto quasi accettabili. Combattere l'Aids significa però misurarsi con ostacoli, che da qui non siamo neanche in grado di immaginare. Non soltanto il problema culturale, derivante dal fatto che tra la popolazione musulmana è diffusa la poligamia. La vera sfida è educare alla contraccezione. L'uso dei preservativi è pensabile soltanto nelle città, che sono soltanto due in tutto il paese. Per il resto sono casette sparse nel nulla, difficilissime da raggiungere. I problemi sono basilari: come farglieli arrivare? Come spiegargli il modo in cui utilizzarli? L'unica soluzione sarebbe una miriade di volontari, che garantisse una capillare rete di distribuzione e un'informazione a tappeto. La realtà non è purtroppo questa, ma tanto drammatica da indurre i malawiti a considerare ormai come unico rimedio quello della fedeltà. Soltanto così, se i giovani si sposassero vergini e restassero fedeli per tutta la vita, ci sarebbe forse la speranza di recuperare, in cinque anni, i danni prodotti sulla popolazione dall'Aids".
Ci sono però anche grinta e speranza, nel Malawi che racconta Amanda Sandrelli: "Dell'Africa si parla soltanto per la guerra e la fame, ma in realtà ha una straordinaria forza vitale. La gente ha una grandissima voglia di affrancarsi dalla povertà. Si tratta poi di un paese fertile. Certo anche molto popoloso, per cui il raccolto non basta mai. Ma esistono i fertilizzanti, il microcredito ha dimostrato di poter funzionare. La storia che ci raccontiamo sull'Africa, come continente povero, per cui non c'è niente da fare è una favola che rischia di diventare un alibi. Il mezzi in realtà ci sarebbero: il vero scoglio da superare è la volontà dell'Occidente". La nutrita presenza di missionari e associazioni laiche sul luogo dimostra la molteplicità delle possibili forme d'intervento: "L'importante è non avere soluzioni in testa e intervenire nel rispetto della realtà e della cultura locale. Adottare cinque bambini o aprire un orfanotrofio come vuole fare Madonna sono soluzioni occidentali, trapiantate in una realtà che con noi non ha nulla a che fare". Da qui l'approccio di Action Aid, l'organizzazione non governativa, che ha sostenuto Amanda Sandrelli nella sua adozione a distanza: "In Malawi, come in altri paesi, opera soltanto appoggiandosi a personale del luogo. Ascoltano richieste e necessità, dando però seguito a progetti che partono dalla stessa popolazione. Un approccio molto rispettoso della cultura e del luogo, che aspetta una prima mossa da parte della comunità locale".