Ozu, Kurosawa, Miyazaki, Kitano e quanti ancora? Il Giappone è davvero l’isola – meglio, l’arcipelago - del cinema, e come non tradurre plasticamente questa innegabile qualità anche alle nostre longitudini, ovvero a Roma, proprio all’Isola del Cinema. Il 2018 segna il decennale della collaborazione con Istituto Giapponese di Cultura, Ambasciata del Giappone per l’organizzazione della serata ISOLA MONDO – GIAPPONE, quest’anno in programma il 2 luglio all’Isola Tiberina.

Nuovo partner della manifestazione l’Ente Nazionale del Turismo Giapponese, che tesserà le lodi della regione nordorientale del Tohoku, sul grande schermo verrà proiettato in anteprima romana l’apprezzato The Name (Namae, 2018) diretto dal regista classe 1983 Akihiro Toda. Storia di una relazione padre-figlia al di fuori degli schemi e imperniata sul concetto dell’identità, ovvero delle maschere sociali, questo dramedy con venature thriller e formato - sui generis – famiglia arriverà nelle sale nipponiche il 30 giugno: miscela ambiziosa di mistery e psicologia, è stato lungamente applaudito allo scorso Far East Film Festival di Udine, dove ha avuto la premiere europea.

Ma non di sola settima arte si vive, e dunque in cartellone all’isola anche musica giapponese, degustazione di sake e, in trasferta, l’atmosfera tipica dei festival estivi nipponici.

Patrocinato dall’Ente Nazionale del Turismo Giapponese (JNTO), il focus è sul Tohoku, area ricca di tradizione, cultura e bellezze naturali, quali il Monte Zao, il Parco nazionale di Bandai Asahi e il lago Towada. Oltre a Sendai, capoluogo e antica città feudale rinomata per la festa delle stelle, Tanabata-matsuri, di inizio di luglio, numerosi sono i centri di attrazione quali Matsushima o Hiraizumi: presso lo stand JNTO all’Isola, informazioni, suggestioni e i vari e raffinati tipi di sake prodotti nella regione.

Infine, il fascino di Tohoku riecheggerà nella performance musicale di taiko (percussioni) e tsugaru shamisen, declinazione del celebre banjo giapponese a tre corde, shamisen, in una chiave interpretativa e strumentale tipica dell’odierno Aomori: sul palco, sempre il 2 luglio, l’Ambasciata del Giappone ha voluto due artisti internazionali, Keisho Ohno (shamisen) e Kenji Furutate (taiko).